Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Dopo Singapore, ci spostiamo sempre più a oriente: è la volta del Gran Premio di Corea. La pista di Yeongam è caratterizzata da un alternarsi di curve lente e veloci, da lunghi rettilinei con frenate severe che richiedono una combinazione di pneumatici in grado di assicurare massimo grip sia longitudinale che laterale. Per questo Pirelli ha deciso qui di portare mescole medium e supersoft.
Con le sue curve veloci il circuito coreano richiede agli pneumatici grande precisione di guida. L'elevato carico laterale che si genera mette a dura prova la costruzione della gomma. I lunghi rettilinei fanno poi raffreddare gli pneumatici, chiamati subito dopo ad assicurare grip nelle severe frenate prima dell'ingresso di curva. Nella curva 3 ad esempio, le monoposto sono soggette ad una decelerazione che raggiunge i 5,2 g in frenata, con un carico di oltre 900 kg sulle gomme anteriori per effetto del trasferimento di peso.
Ma cosa accade ad una gomma di F1 quando sottoposta a queste sollecitazioni? Tutte le parti dello pneumatico sono soggette a continue deformazioni, tali da modificare l'area d'impronta e di conseguenza il livello di aderenza disponibile.
Pirelli studia tutte queste deformazioni e sviluppa il profilo e la costruzione dei propri pneumatici in modo da ottimizzare la distribuzione sia delle pressioni che delle temperature sotto l'area d'impronta. Le forze laterali agiscono durante la percorrenza dei curvoni lunghi e veloci e stressano prevalentemente la parte esterna della gomma sul lato in appoggio. Le forze longitudinali si scaricano soprattutto sulle gomme anteriori nelle forti frenate e su quelle posteriori in trazione, comportando uno schiacciamento della gomma a terra che mette a dura prova i fianchi interni.