Piastri e Sargeant: il radioso ma senza sorrisi futuro della F1

Piastri e Sargeant: il radioso ma senza sorrisi futuro della F1
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La stagione 2023 ha visto l'esordio di due debuttanti, Piastri e Sargeant. Il nostro Paolo Ciccarone ci offre la sua opinione in merito
21 marzo 2023

Non hanno ottenuto grandi risultati nelle due gare appena disputate, ma i due debuttanti Oscar Piastri e Logan Sargeant hanno mostrato di avere i numeri e le idee per stare nel Circus.

Il primo, in qualifica a Jeddah, ha tirato fuori un tempone che lo ha portato in quarta fila, l’altro con una Williams che non è certo la miglior macchina del lotto, ha mostrato di sapersela giocare con il compagno Albon. Anzi, se parliamo di compagni di squadra, il confronto fra Norris e Piastri fa capire molto. Perché Norris è considerato uno dei migliori della nuova generazione e trovarsi un Piastri che bastona così senza avere grossa esperienza di F.1, fa capire molto sul valore dell’italo-australiano. Due gare sono poche per valutarli bene e di sicuro nel corso della stagione (e nei prossimi anni) l’inesperienza farà commettere loro degli errori e dei pasticci, ma fa parte del gioco.

Quello che è emerso subito agli occhi degli addetti ai lavori, al di là di cosa dicono le classifiche ufficiali a fine gara, è che i due hanno le idee e i numeri per stare nel circus. Lo dimostrano le battaglie ravvicinate, fatte senza timori di avere a fianco gente più esperta o con macchine migliori. In questo le categorie minori li hanno formati bene ma la base è buona, molto buona. Certo, per Piastri vedere come va l’Alpine rispetto alla McLaren potrebbe essere motivo di depressione, visto che con la squadra francese sarebbe andato a punti di sicuro mentre con la McLaren al momento la situazione appare ardua. Sargeant ha concluso al 12 posto la prima gara e a Jeddah a parte il testacoda in qualifica (leggi esperienza al paragrafo superiore) gli è costato caro ma poi in gara ha recuperato di suo mettendoci il mestiere.

Bravi, veloci e di talento. Il domani potrebbe parlare di loro. Un difetto? Non sorridono mai o quasi, sempre musoni e cupi, mai un segno di gioia per essere dove sono: “Devi capirli – ci dice Andrea Stella, team manager McLaren sono concentrati al massimo perché vogliono fare bene e poi sono i giovani di oggi, loro non sono diversi da quelli che stanno fuori dal paddock ma ti garantisco che sono davvero bravi ragazzi anche se forse qualche sorriso in più farebbe bene più a loro che a quelli che li osservano da fuori”. E allora, aspettiamo i ragazzi senza sorriso alla prima occasione in cui lo faranno e sarà davvero bello.

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