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La Ferrari del 2000 è il brand più forte del mondo. E' un simbolo e l'orgoglio italiano per antonomasia. In poco più di 70 anni sono stati molteplici gli accadimenti, trionfi e tragedie, sconfitte e rinascite, tutti con un unico comune denominatore: il fattore umano.
Perchè gli uomini di Maranello, a partire dal suo fondatore, Enzo Ferrari, ne sono gli artefici. Uno di loro si chiamava Paolo Scaramelli, Paolino per gli amici, tanti, tantissimi.
Entrato nel 1970 in azienda, in veste di meccanico, ha vissuto dal 1974 -anno in cui ha iniziato a seguire la squadra di Formula 1- una delle stagioni più affascinanti di questo sport a fianco di piloti leggendari come Niki Lauda, Carlos Reutemann, Jody Scheckter, Didier Pironi e Gilles Villeneuve, di cui Scaramelli è stato il tecnico di fiducia.
Nell'ultima fase della sua carriera ha lavorato al reparto prove del Cavallino, fino al 2000, anno in cui è andato in pensione, all'inizio del ciclo trionfale di Michael Schumacher.
Archiviata l’esperienza in Ferrari, Paolino si è dedicato al volontariato con l’associazione AVAP nella sua Formigine, uno splendido comune modenese che non arriva a contare 35000 abitanti, in piena Terra Santa dei Motori, a meno di 10 minuti da Maranello.
È morto a 75 anni nella notte del 29 novembre 2016, vittima di un attacco cardiaco mentre era a cena insieme al giornalista Leo Turrini e ad alcuni ex colleghi della Ferrari, tutti amici fraterni.
L'idea era nata proprio da Turrini:....prima di morire troppo presto, il mio grande amico Paolo Scaramelli, meccanico Rosso da Gilles a Schumi, su mia sollecitazione aveva riordinato i suoi appunti. Perché Paolino, confidente del Drake, teneva un diario. Meraviglioso. La famiglia, che ringrazio di cuore, ha voluto che io sistemassi le virgole (....) ora tutte queste memorie micidiali smetteranno di essere solo mie.
In 'Una vita per la Ferrari (ma non solo)' edito da Incontri, ci sono i fedeli racconti di Scaramelli che partono dal 1977 , con l'arrivo di Gilles Villeneuve al posto di Lauda, fino alla maledetta stagione 1982. Impreziositi dai capitoli dedicati al Drake - uomo 'egoisticamente insaziabile', ma impareggiabile motivatore di quella che oltre ad essere una sua creatura era la sua famiglia – e a Don Galasso Andreoli – il parroco della Ferrari- a cui Scaramelli dedica parole che fanno venire la pelle d'oca: a pensarci bene chi ha avuto la possibilità di conoscerlo di persona ha ricevuto un regalo fatto da Dio.
Ma la vita di Paolo non è stata solo per il Cavallino rampante: ha dedicato gli ultimi anni della sua esistenza al volontariato, come testimoniano le parole dei colleghi e amici dell’associazione AVAP di Formigine in conclusione del volume.
C'è la prefazione affettuosa di Patrick Tambay, il sostituto di Villeneuve dopo l'incidente mortale di Zolder, trovatosi in meno di tre mesi a prendere sulle spalle l'intera squadra alla luce dell'infortunio di Pironi. 'Una vita per la Ferrari (ma non solo)' è un libro che commuove per la genuinità fin dalla foto di copertina, è uno spaccato di un'Avventura dal fascino intrigante ed immortale.
Essendo la presentazione di un libro un rito obbligatorio, quasi puntualmente diventa un momento superficiale. Leo Turrini – insieme al sindaco di Formigine, Maria Costi - è riuscito in un altro piccolo miracolo. A partire dal contesto, essendo avvenuta - domenica 23 settembre - all'interno del settembre Formiginese dedicato all’associazionismo in ragione dei quindici anni di Paolino come volontario dell’Avap locale.
Come a proteggere Piazza Calcagnini, la Ferrari 126 C4 di Michele Alboreto, esposta davanti al Castello, una delle vetture curate personalmente proprio dal meccanico formiginese Presenti tanti volti storici che non hanno fatto mancare le proprie testimonianze. Sformetti, cioè Furia, ovvero Mauro Forghieri, in primis.
C'è Piero Corradini, altro meccanico con le mani piene di storia e gli occhi lucidi. Seduta vicino al sottoscritto in platea c'è pure Brenda Vernor, che di Ferrari fu la segretaria e di Paolo una sorella. I loro sono aneddoti intrisi di eroismo e umanità, talmente puri da sembrare non credibili nel 2018.
Gli amici di Paolo negli anni del volontariato svelano ulteriori divertenti particolari: era si un uomo molto buono, generoso e attento....ma anche vittima designata di scherzi!
Fine delle emozioni? Neanche parlarne. Passa un'ambulanza - è nuova - e si ferma a fianco del palco. Sulla fiancata, come fosse un bolide di Formula 1, il nome Paolino Scaramelli.
Di Uomini così purtroppo non ne nasceranno mai più. A volte le banalità racchiudono sintetiche verità.
A proposito della Formula 1 attuale. Il finale è tutto per Forghieri che, incalzato da Turrini sulle chances residue di Vettel, dice la sua: dobbiamo pregare perche Vettel non soffra Hamilton, è l'unico modo di vincere....Hamilton al momento è il pilota numero 1.