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E’ una battaglia politica fatta di annunci e indiscrezioni, il più delle volte mirate, per far capire il proprio punto di vista dato che, in F.1, dire la verità non si può. Ora siamo arrivati al punto che volano gli stracci, anche se in maniera indiretta, fra due colossi come Mercedes e Renault.
«Perdono e vogliono cambiare le regole? Non ci sto»
E così, dopo le polemiche sui regolamenti, dopo gli annunci di ritiro (vedi Red Bull) sulla questione interviene anche Niki Lauda, presidente esecutivo di Mercedes F.1 a proposito del cambio delle regole che, per come sono adesso, stanno uccidendo la F.1. «Perché dobbiamo cambiare le regole ora? – dice Lauda – cosa non funziona? Le avevano accettate tutti e ora non vanno bene perché vinciamo noi e siamo i più forti? E’ stupido, non si può accettare di cambiare solo per questo motivo».
A dire il vero ci sono malumori anche da parte dei motoristi, colossi come la Honda non possono spendere centinaia di milioni di euro e poi fare delle figuracce come quelle attuali o la Renault che ha speso e investito soldi e poi non può operare sul motore perché le regole lo impediscono e che dire della Ferrari? «Dico che in F.1 è sempre stato così. Chi ha deciso di partecipare ha speso soldi e a volte ha fatto delle figuracce estreme, è sempre stato così e sarà sempre così quando affronti una sfida».
«Honda e Renault lasciano? Amen!»
Ma se Honda e Renault decidono di lasciare? «E chi se ne frega! Cavoli loro, se hanno speso e non sono stati capaci di lottare per vincere non deve essere la Mercedes a farsene un problema». Mancherebbero motoristi per le squadre, già ora son poche macchine in pista, sarebbe la fine della F.1… «quando io ho vinto i mondiali in pista c’erano due motori Ferrari e 20 motori Cosworth, non si è mai lamentato nessuno. Se mancano Renault e Honda vuol dire che daremo 20 motori Mercedes a tutti quanti gli altri, dove è il problema?» e con questo Lauda chiude ogni possibilità di dialogo.
Da Parigi, però, la risposta arriva direttamente da Thierry Bollorè, vice presidente esecutivo di Renault, che non le manda certo a dire a Lauda: «Sì è vero che c’è un regolamento e che l’avevamo approvato tutti, ma visto che si è rivelato una sciocchezza, non capisco perché non si possa tornare indietro correndo ai ripari. E’ una sciocchezza capire di aver commesso un errore e non poter rimediare durante la stagione e congelare tutto? Che senso ha la competizione? Vuole correre con 20 motori Mercedes, sai che soddisfazione vincere da soli!». Insomma, Renault è chiara e decisa sul futuro e sulle norme da cambiare.
Honda e Renault Lasciano? Se hanno speso e non sono stati capaci di lottare per vincere non deve essere la Mercedes a farsene un problema
Renault: «Se non cambiano le regole ce ne andiamo»
Ma è vero che Red Bull vuole farsi un motore in proprio? «Intanto fare un motore turbo non è complicato, il problema è la parte elettronica che è davvero complicata. Non mi pare che Mario Illien abbia apportato grandi cose in questo. Per quanto riguarda noi stiamo valutando delle opzioni per il futuro». Cioè? Cosa farà Renault? «Al momento non abbiamo ancora deciso, stiamo pensando che potremmo lasciare la F.1 se le cose resteranno così. Una parte del nostro consiglio di amministrazione sta anche valutando di entrare in F.1 direttamente col nostro nome, perché quando vincono è merito loro e quando perdono è colpa nostra (ogni riferimento a Red Bull non è puramente casuale… ndr) infine potremmo restare solo come fornitori di propulsori, ma solo per due squadre il business non vale la spesa”.
Quando deciderete il da farsi? «Entro l’estate, vediamo come evolve il campionato e la disputa sui regolamenti. Se resta tutto così, penso che la decisione sia scontata…». Quale? Non si sa ma con solo due squadre fornite (Red Bull e Toro Rosso) e con il futuro che impedisce di sviluppare i motori, inutile spendere soldi per niente. Su questo fronte anche la Ferrari sta premendo per cambiare alcune cose e la Honda sarebbe favorevole. Il rischio frattura in F.1 è quindi molto forte. Come si dice, gente avvisata…