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Se n'è andato a 70 anni Niki Lauda, il cavaliere del rischio calcolato, il ragioniere della F1 che con le sue capacità di messa a punto e la visione di gara era riuscito a conquistare tre mondiali in un'epoca in cui il coraggio non era mai abbastanza.
Un pilota incredibile, un personaggio estremamente simpatico e schietto nelle analisi dei fatti oltre che un manager in grado di assicurare profondità di analisi e visione ai team ed ai piloti che hanno avuto a che fare con lui. Lo stesso Lewis Hamilton, in questi anni, ha saputo trarre vantaggio dagli insegnamenti del maestro austriaco affiancando una migliore visione di gara ad una velocità innata.
Un campione assoluto che aveva già toccato con mano la morte nel 1976 al Nurburgring salvandosi grazie all'aiuto di Arturo Merzario e degli enormi sforzi fisici che lo videro tornare velocemente in pista pur con pesanti limitazioni fisiche. Limitazioni che nel corso del tempo si alleviarono e che gli permisero, nel 1984, di vincere il terzo mondiale a bordo della McLaren TAG Porsche battendo il compagno di squadra Alain Prost.
Un racconto bellissimo e pieno di aneddoti quello di Paolo Ciccarone condito dall'intervista ad Arturo Merzario che racconta aneddoti ed esprime un parere sul futuro del team Mercedes: "Perderà molto senza la sua esperienza e il suo carisma."