Motori F1 & auto stradali, Mario Illien (Honda): l'ibridazione è ottima per gare e serie. L'anno prossimo avviciniamo Mercedes

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Lo storico motorista svizzero che collabora con Honda in F1, prevede un avvicinamento a Mercedes l'anno prossimo, ma il motore è solo il terzo fattore per vincere. Ovviamente non ama le auto elettriche, nemmeno in città
8 settembre 2019

Cosa ne pensa uno storico motorista, un settantenne di quelli che ha lavorato in tutti i continenti del mondo in tutte le formule, con i grandi motori termici del passato della F1, di questa mobilità in EV, di questa Formula E?

Mario Illien è a Monza durante il GP, per seguire da consulente di un certo peso le squadre impegnate con motori Honda. Lui è tranquillo nel Motorhome Red Bull che spadroneggia il Paddock prima del via. E' senza il fiatone da box, ma non ha peli sulla lingua nel dire che certe categorie elettriche, come la FE, non sono nemmeno Motorsport.

"Quelle non le considero nemmeno, e poi ricaricano batterie con generatori termici...".

Cosa ne pensa della Formula 1 di oggi, andrebbe cambiato qualcosa nelle regole per far contento un “vero motorista? “Non troppo, come sono oggi, sono molto efficienti i motori della Formula 1”

Davvero dire non rimpiangiamo per le gare almeno certi motoroni rombanti con i V12 o V10? “Certo, questi fanno poco rumore, vero. Ma quelli ci saranno sempre meno e gli ibridi di oggi convertono una percentuale altissima di energia dal carburante, impensabile a quei tempi. È merito anche dell’ibridazione, della rigenerazione”.

Quindi è un bene anche per le auto di serie, ibride, anche se non tutti le amano? “Le F1 di oggi hanno motori eccezionali, per il rendimento, che dovrebbero riversare tecnologia per le auto di serie. Allora si che avremmo in fretta delle riduzioni consumo. Invece i politici amano anche altre formule (vedi la Svizzera dove corre la FE, ndr) e le Case fanno fatica a investire su ampia scala”.

Nei bei centri urbani però stanno bene le auto elettriche, no? “E perché? Nelle capitali io mi sposto con i mezzi, non in auto”.

Già ma non tutti sono così avvezzi, a molti piace guidare ancora, per fortuna. “Ai giovanissimi no, ci sono altre forme di mobilità e credo che le elettriche non servano a molto, non sono la cosa giusta ora”.

Già, per viaggiare molto però nemmeno le ibride allora... “Certo, il diesel resta il carburante migliore per viaggiare. Serve però che siano tutti motori moderni, turbo, con l’abbattimento (e ben mantenuti, aggiungiamo noi). Potrebbero essere usati carburanti sintetici e migliorare ancora le cose, è una scelta sempre di investimenti.”

Come vede la situazione attuale dei motori, nelle gare. Sono ancora molto importanti per la Formula 1 come storicamente qui a Monza? “In una scaletta di priorità, diciamo che abbiamo al primo posto la aerodinamica, poi molto importanti le gomme e il motore si gioca il terzo posto”

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Che regalo possiamo chiedere all’organizzatore, per le prossime stagioni, cambiare tutto? “Anche no, va bene così il percorso regole motori e noi ci stiamo già lavorando parecchio, con Adrian (Newey, ndr. Che ha pasteggiato con lui nel Motorhome Red Bull)

Perché, come siete messi per l’anno prossimo? “Di sicuro abbiamo seria intenzione di colmare il gap verso Mercedes

Sempre loro, come vede la classifica dei motoristi oggi, in F1. Siete dietro o davanti a Maranello? “La Ferrari non è così vicina, o addirittura avanti come certe volte pare. Le rosse vanno di sicuro a livello motore però, non so che problemi abbiano… Perché non hanno mai costante performance durante la stagione. Noi invece puntiamo ad essere davvero vicini al top, se quelli là non andranno troppo avanti ovviamente”.

Mario è un signore di una certa età, classe 1949, che si è permesso di fare motori vincenti in un sacco di formule a partire dal lontano 1983, con la sua Ilmor. Dopo una intensa collaborazione con Mercedes e BMW, anche oggi lavora, tra USA, Inghilterra, Svizzera (dove ha base formale) e le sedi dei vari team che “serve”: Honda in F1, Indy (Penske) ma anche Nascar, GT, World Rally e Turismo.

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