Valencia – Spendere meno, guadagnare di più. E’ la ricetta del presidente della Ferrari Luca di Montezemolo, venuto in Spagna per incontrarsi con Bernie Ecclestone, Jean Todt e altri responsabili di team per definire un programma di riduzione delle spese in F.1.
“Alla gente non interessa sapere se c’è il turning vane o i deviatori di flusso o altro ancora, la gente vuole lo sport e non possiamo permetterci di spendere soldi con tre turni in galleria del vento, ovvero 24 ore al giorno di lavoro, per cercare soluzioni che sulle auto di tutti i giorni non servono e non trovano applicazioni”.
Ritorno ai budget degli anni 90
Il presidente Montezemolo auspica anche un ritorno ai budget di fine anni 90: ”era una bella F.1 e si spendeva meno di oggi, dovremmo tornare a quei livelli, non possiamo far finta di non vedere cosa succede nel mondo, in Europa con la crisi e i problemi di budget la F.1, non può girare la testa da un’altra parte e far finta di niente. Dobbiamo riportare le cose coi piedi per terra”.
Montezemolo: "sono ancora furioso"
Un pensiero è andato anche alla Ferrari con una analisi della stagione in corso: “Se ripenso a come abbiamo cominciato, sono ancora furioso, ma di buono c’è che la squadra è cresciuta, passo dopo passo, abbiamo fatto dei progressi e lo scopo è quello di arrivare ad essere competitivi, se dopo 21 anni sono ancora emozionato prima di una sessione di qualifica vuol dire che devo ancora imparare a controllare le passioni. La Ferrari deve essere una squadra vincente e lo scopo del nostro lavoro è quello, progredire”.
La terza macchina
Ecclestone dice che i team dovrebbero vendere una terza macchina ai privati, per rendere più competitiva la F.1. “Bernie se ne inventa una al giorno e non mi stupisce. Certo se le piccole squadre spendono tanti soldi e dopo pochi giri sono doppiati, a loro converrebbe comprare o gestire una vettura di un team competitivo, sarebbero più veloci e avrebbero meno spese. La terza macchina è una idea che porto avanti da tempo e al pari della riduzione delle spese, questo non è il mondiale degli ingegneri, dovrebbe essere nell’agenda delle cose.
Ci vuole l'unanimità
Ma come in Italia non si fanno le riforme costituzionali perché ci vuole l’accordo unanime, anche in F.1 per cambiare certe cose ci vuole una certa maggioranza e anche qui siamo ingessati come da noi, ma spero che le cose cambino”. Un pensiero sulle dirette TV italiane del prossimo anno? “Non è pensabile che la F.1 non possa essere visibile a tutti in chiaro, ma capisco anche che ci siano spazi da migliorare, per me il giusto compromesso dovrebbe essere quello di gare visibili a tutti e con possibili integrazioni, cioè avere entrambi i canali RAI e Sky in competizione, vediamo come andrà”.