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Spa-Francorchamps - E pensare che Michael Schumacher deve ringraziare uno sconosciuto tassista inglese che litigò con Bertrand Gachot, all’epoca pilota della Jordan F.1. Il belga reagì male, tirò fuori una bombola di gas e la spruzzò in faccia al tassista. Tanto bastò alla polizia inglese per arrestarlo.
E fu così che Eddie Jordan, per sostituire Gachot, accettò l’offerta della Mercedes che pagò 500.000 dollari per far debuttare Michael Schumacher in F.1. Era il 1991, Michael stupì in prova (settimo tempo) ma si fermò dopo la prima curva grazie alla “cura Jordan”. Ovvero, il manager irlandese ti noleggiava la macchina ma 90 su 100 dopo i primi 500 metri si rompeva sempre qualcosa, per cui la tua gara finiva lì ma i soldi li intascava tutti per intero.
Infatti, non solo Schumacher, ma anche Zanardi, Apicella, Morbidelli, Fittipaldi, Frentzen e altri ebbero la stessa sorte. Sfortuna, si dirà… Sono passati 21 anni e 300 GP per Schumacher. Nel frattempo ci sono stati 7 titoli mondiali con Benetton e Ferrari e ora l’avventura Mercedes. Ma fino a quando? «Penso che entro ottobre saremo in grado di dare indicazioni sul mio futuro.» Michael Schumacher risponde così alla domanda sul domani.
Il sette volte campione del mondo e la Mercedes, infatti, si prenderanno un altro mese per decidere se proseguire nell'avventura insieme al termine del contratto attuale, che scade alla fine di questa stagione. «Ci sono dei momenti in cui sembra che tutte le cose siano contro di te – dice ancora Schumacher - ma in ogni momento mi sono detto che ho piena fiducia nei miei meccanici.»
«Tutti fanno del loro meglio, non vogliono andare in pensione, ma purtroppo cose come questa accadono. Non mi dispiace troppo di questo, ero consapevole all'inizio della stagione che non avremmo lottato per il campionato, quindi non è stato un grosso problema se non lo facciamo. Se fossi in lizza per il campionato mi preoccuperei molto di più» dice il pilota Mercedes.
E ora, con un bagaglio di 300 GP alle spalle, una carriera unica, un nome mitico, cosa farà? «Quello che fa è eccezionale – dice Alex Zanardi, pilota impegnato ora a Londra nelle paraolimpiadi – a 20 anni ti danno chance quando va male, se succede a 40 dicono che sei finito, invece Schumacher è ancora lì che lotta e ci dà dentro, un esempio unico.»
«La sua era la carriera perfetta – ha detto Felipe Massa – non so se ha fatto bene a tornare.» Su questo Schumacher non ha dubbi.