Mercedes vince a sorpresa a Spa, ma in questa Formula 1 non ci si può più stupire di nulla

Mercedes vince a sorpresa a Spa, ma in questa Formula 1 non ci si può più stupire di nulla
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È stata la Mercedes a spuntarla nel Gran Premio del Belgio 2024 di Formula 1, con Lewis Hamilton a ereditare la vittoria dopo la squalifica comminata a George Russell, che ha vanificato la doppietta delle Frecce d'Argento. Ma a ben vedere, la verità è che nella F1 di oggi non ci si può più stupire di nulla
28 luglio 2024

Nella Formula 1 di oggi, nulla è quello che sembra. Ci si attendeva una McLaren arrembante a Spa dopo la pole position colta dalla Red Bull con Max Verstappen e successivamente ereditata dalla Ferrari con Charles Leclerc, e invece a imporsi nel Gran Premio del Belgio 2024 di Formula 1 è stata la Mercedes, sicuramente non la favorita della vigilia. Pur senza il fattore meteo a stravolgere la corsa, tanti fattori concatenati hanno contribuito a creare un intreccio mai banale.

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La McLaren, con pista libera, ha mostrato effettivamente un passo migliore rispetto alla concorrenza, ma non abbastanza da avere lo spunto per potersi fare largo con i sorpassi. Con distacchi estremamente contenuti tra i primi quattro team dello schieramento, una volta finiti nell’aria sporca è difficile perfezionare delle manovre. L’inaspettato degrado zero delle hard, oltretutto, ha fatto sì che non si andassero a creare i meccanismi di vantaggio di mescola o di vita della gomma che sono alla base dei sorpassi con una mischia così serrata.

Ma in casa McLaren, a ben vedere, c’è qualcosa da recriminare sul fronte dei piloti. Un talento come Lando Norris, che ha l’ambizione di diventare campione del mondo, non può permettersi di continuare a commettere errori di valutazione in partenza e nei primi giri della gara, a maggior ragione se la posizione dello start non è delle migliori. Pure Oscar Piastri ha commesso una leggerezza che ha avuto un peso spaventoso, finendo lungo nella piazzola di sosta e perdendo quel paio di secondi senza i quali si sarebbe sbarazzato con più facilità di Charles Leclerc e avrebbe potuto sferrare l’attacco per la vittoria sul finire della gara.

La Red Bull, invece, dimostra la difficoltà di rimontare in una F1 con valori in campo così ravvicinati, soprattutto se emerge la necessità di dosare le forze per evitare un consumo eccessivo del plank. Per parte della gara, Verstappen ha dovuto alzare il piede all’Eau Rouge per evitare un inconveniente costato una squalifica in passato ad altre vetture. E se Verstappen non è riuscito ad andare oltre il quinto posto – ma comunque, nonostante l’handicap della penalità, incrementa il vantaggio su Norris in classifica - peggio è andata a Sergio Perez, che dopo aver subito il sorpasso di Hamilton si è ritrovato a fare il gambero.

Lato Ferrari, il segnale incoraggiante è aver concluso una gara su una pista non amica come quella di Spa con un distacco di meno di dieci secondi dal vincitore con Charles Leclerc, che sapeva di poter ambire al massimo al podio nonostante la partenza al palo arrivata grazie alla penalità comminata a Verstappen, che Leclerc ha sfruttato al meglio delle sue possibilità. Carlos Sainz, dal canto suo, ha vissuto una gara condizionata da una strategia corretta in corsa sostituendo le medie dopo uno stint di soli otto giri. Il bouncing resta un problema, soprattutto sul finire dalla gara, ma per eradicarlo è necessario un aggiornamento che sarà portato in pista dopo la pausa estiva. 

Alla fine a fare la differenza per la vittoria, sebbene provvisoria, è stata la strategia. Approfittando del degrado sostanzialmente inesistente delle hard, George Russell ha deciso di tentare di arrivare fino al termine senza un’altra sosta nonostante fosse stato uno dei primi piloti a fermarsi per calzare le dure. Un azzardo, questo, che ha pagato, visto che sul finale di gara Lewis Hamilton, pur avendo più passo, non è riuscito a prendersi la testa della corsa. E il duello tra i due ha permesso a Piastri di avvicinarsi, con i primi tre al traguardo racchiusi in un secondo.

Ma la classifica era destinata a cambiare per via della squalifica comminata a George Russell, la cui Mercedes W15 dopo la gara è risultata un kg e mezzo più leggera rispetto al peso minimo, fermando la bilancia a 796,5 kg. La scuderia di Brackley ha riconosciuto che non ci fossero fattori mitiganti a giustificare l’errore, ma quando si tratta di infrazioni di questo tipo la squalifica è comunque praticamente impossibile da evitare, e così è stato. A ereditare il successo è stato Lewis Hamilton, autore di una gara convincente e ben ragionata, a cominciare da un inizio di corsa degno di un pilota della sua esperienza.

Si conclude così con un pizzico di giallo un weekend che conferma come i valori in campo possano essere sovvertiti a weekend in corso, con una serie di decisioni che nel contesto attuale hanno una potenza devastante. Nel caso della Mercedes, vale sia per la strategia che per la scelta di correggere il tiro rispetto a venerdì, non solo con il ritorno alla versione precedente del fondo, ma anche con delle regolazioni differenti a livello meccanico. E in una F1 in cui anche il minimo rivolo di aria sporca può cambiare la storia, non c'è mai nulla di scontato. 

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