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Bahrain - C’è qualcosa che non torna nei bilanci della McLaren. Il team inglese, infatti, sta facendo fronte con il 25 per cento del proprio budget ai problemi della McLaren cars, società che costruisce le supercars per i ricconi mondiali.
L’auto ha avuto successo e le ordinazioni fioccano, ma per avviare l’impianto e le fabbriche per i pezzi, ci vogliono soldi che arrivano proprio dalla F.1.
Qui ci sono altri problemi da risolvere. A fine anno Vodafone lascia la F.1 (in Bahrain c’era il marchio Zhain, consociata Vodafone locale) e i soldi della Telmex di Sergio Perez non sembrano essere poi così sicuri. Anzi, pare che alcuni sponsor del messicano siano restii o in ritardo nei pagamenti e lo stesso problema l’aveva avuto Sauber l’anno scorso (che per non perdere tutto ha confermato Gutierrez sperando di andare a pari coi bilanci).
Qualcuno non è contento di Perez, del suo modo di porsi con la squadra e dai tempi fatti in pista, però al momento non lo si può scaricare perché il futuro economico dipende proprio da lui e dai suoi sponsor paragovernativi. C’è poi l’aspetto macchina, nata male da una rivoluzione esagerata che ha rotto gli equilibri della vettura vincente dell’anno scorso.
Alla riunione del team, Paddy Lowe, responsabile tecnico, ha detto chiaramente che per quest’anno si punta a vincere un GP, se va bene, scordarsi il titolo mondiale.
Nel team c’è frustrazione e rassegnazione perché le ambizioni della vigilia erano ben altre. E poi c’è Jenson Button, che non è ancora sicuro di continuare in F.1, anche se vista la situazione, un contratto a vita alla McLaren non glielo toglie nessuno…