Max Verstappen non vuole correre in Formula 1 fino a 40 anni: “Vorrei fare dell’altro”. E sulla Ferrari dice..

Max Verstappen non vuole correre in Formula 1 fino a 40 anni: “Vorrei fare dell’altro”. E sulla Ferrari dice..
Pubblicità
Max Verstappen alla vigilia del weekend del Gran Premio di Monza 2024 di Formula 1 si è aperto alla stampa italiana sul suo futuro, su un presente in cui si ritrova a inseguire, e sulla Ferrari
29 agosto 2024

Non è che non ci dorma la notte. Il vantaggio è consistente, e anche se non dovessi vincere il mondiale, non mi cambierebbe la vita. Sono molto felice di quello che sto facendo, anche se mi piacerebbe che le cose fossero diverse. Spetta a noi ora trovare delle soluzioni per fare meglio”. Max Verstappen per la prima volta da un po’ di tempo non sale sul gradino più alto del podio in Formula 1, ma sembra mantenere la calma dei vincenti, forte dei 70 punti di vantaggio su Lando Norris in classifica piloti.

Naviga su Automoto.it senza pubblicità
1 euro al mese

L’ultima volta in cui Max aveva avuto una concorrenza serrata – e che concorrenza, diremmo – era il 2021, ma in quel caso le cose andarono diversamente. “Allora la situazione era altalenante, tra successi e secondi posti – ha raccontato in un incontro riservato alla stampa italiana cui ha partecipato anche Automoto.it -. Questa stagione è diversa, abbiamo avuto un inizio molto dominante, ma ora le cose sono cambiate. Vincere è più difficile. Abbiamo ancora un vantaggio consistente, ma dobbiamo almeno provare a ottenere un altro successo. Questo è l’obiettivo”.

A Zandvoort Max ha toccato quota 200 GP in F1, ma qual è stato il momento più difficile della sua carriera? “Probabilmente l’inizio – ha risposto alla nostra domanda - quando mancavo di esperienza e mi sono ritrovato ad affrontare tante cose nuove. Con il passare delle gare, si acquisisce esperienza e si riescono a gestire al meglio le situazioni”. Sono passati ormai quasi dieci anni da quel debutto esplosivo, e ora è tempo di una nuova generazione di talenti, a cominciare dal nostro Kimi Antonelli.

Verstappen, che di debutti precoci ne sa qualcosa, tesse le lodi di Antonelli. “Penso che Kimi debba semplicemente essere sé stesso. Non deve pensare a quello che succederà. Credo che sia bravissimo e il suo annuncio è solo questione di tempo. Sono molto contento per lui. Si è comportato benissimo in ogni categoria in cui ha corso, e il suo talento si vedeva già dai kart. Non deve avere paura di commettere degli errori. Credo nel suo talento, e penso che tutto gli verrà molto naturale. Oltretutto debutterà in un ottimo team. Sono entusiasta all’idea di vederlo correre”. Ma che consiglio darebbe ad Antonelli? “Di non preoccuparsi troppo, e godersela, senza complicarsi la vita”.

Se della sua prima gara in F1 Verstappen non conserva un grande ricordo – “non fu entusiasmante, ero solo contento di poterla disputare” – Max si accende raccontando le battaglie vissute in pista con diversi rivali sfidanti. Prima Lewis Hamilton e Charles Leclerc, ora Lando Norris. Che differenze ci sono tra loro? “Ogni pilota ha una sua specificità – riflette Verstappen -. Sono tutti molto veloci, ma ciascuno ha il suo stile di guida. E penso sia una cosa positiva, perché se tutti fossero uguali, diventerebbe noioso”.

Al netto del suo rivale di oggi, Verstappen sa di non partire da favorito a Monza. “Allo stato attuale delle cose, non siamo certamente il team da battere. Credo che ci siano anche molte incognite qui, con il nuovo asfalto e le temperature molto elevate. Ci sono tanti aspetti che dobbiamo comprendere a fondo. E dal canto nostro non abbiamo avuto vita facile con la nostra monoposto nelle ultime gare. Spero che avremo un weekend pulito e che possiamo raccogliere informazioni utili”.

In Red Bull, comunque, non si sta a guardare. “Stiamo spingendo molto per capire meglio la macchina. Sappiamo quello che desideriamo, essere più veloci. Ci sono ancora tante piste diverse, e in alcune le cose saranno più semplici, in altre più difficili. Ma è chiaro che dobbiamo migliorare per cercare di vincere di nuovo”. Quanto al tallone d’Achille della RB20, secondo Verstappen “è questione di bilanciamento, non riusciamo ad azzeccarlo”. “Non mi piace come la macchina si comporta dall’ingresso al centro della curva”, spiega, rimarcando un concetto sentito più volte nei team radio sia in Ungheria che in Belgio.

Detto questo, dall’atteggiamento di Verstappen non traspare insoddisfazione. “Sono contento delle mie prestazioni al momento. Finché mi posso guardare allo specchio sapendo di dare il 100%, continuerò ad andare avanti. Un giorno mi sveglierò e non sarà così. Quello è il momento in cui ti devi chiedere che cosa stai facendo, perché non è giusto per gli altri se non ci metti il pieno impegno. Per ora, però, me la godo ancora. Chiaramente sono in lotta per il mondiale, e anche se mi lamento della macchina riusciamo ancora a salire sul podio e ad essere vicini alla vittoria. Ma se non fosse così per molto tempo, sarebbe più difficile essere soddisfatti”.

E Max in F1 non ci vuole stare a oltranza. “Penso che ad un certo punto si vogliano anche fare altre cose. Sono in F1 da parecchio tempo ormai. Probabilmente arriverò vicino alle 400 gare, ma non andrò oltre. Vorrei correre, ma con un impegno inferiore, avere modo di poter avere una mia agenda da riempire, anche con il tempo per la famiglia e gli amici”. “Potrei restare in F1 fino a 40, 42 anni – aggiunge -. Ma passerei metà della mia esistenza a correre e non a vivere. Vorrei scoprire il mondo, fare altre cose, perché la vita non è solo F1. Rappresenta una parte fondamentale, ma ad un certo punto ne avrò abbastanza. E non dipende da quanto vinco o quanto guadagno”.

Una volta conclusa la sua esperienza in F1 ci sarà spazio per le sue passioni, tra il padel e il suo team di sim racing, che lo tiene impegnato “non solo in termini di guida ma anche di organizzazione". Ma a Verstappen piacerebbe avere un proprio team in una categoria “reale”? “Sì, ma non in F1. Magari nel GT”. Questo senza rinunciare alle competizioni: “Voglio continuare a correre, nell’Endurance, in una situazione più rilassata”. Magari pure in quella Le Mans che lo affascina.

A proposito di nuove sfide, c’è qualcuno in F1 che è pronto a un cambiamento notevole. Si tratta di Lewis Hamilton, che il prossimo anno convolerà a nozze con la Ferrari. “Non sono sorpreso perché capisco la sua scelta, è un sogno che si avvera. Ha vissuto periodi di grande successo in Mercedes, anche se hanno avuto momenti difficili. A volte è bello cambiare ambiente, trovare nuove motivazioni. Ha senso per lui, ed è entusiasmante per lo sport. Sono molto curioso di vedere quale sarà la dinamica interna. Charles è ancora il prediletto in Ferrari”.

Ma Verstappen si vedrebbe mai in Ferrari? “Ho una GT3, ne guido già una di Ferrari. È una macchina fantastica, e ho già una piccola connessione. Non che voglia dire nulla. Sicuramente realizzano auto di pregio, anche lato prodotto. Ferrari è un brand conosciutissimo nel mondo”. Insomma, nemmeno un pilota algido come Verstappen rimane indifferente al fascino della Rossa. Ma forse non basterebbe per farlo restare a lungo in uno sport cui ha dedicato una vita intera. Per Max, dopotutto, c’è un’esistenza lontana dalla F1 tutta da vivere.

Pubblicità