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A volte ritornano e sotto diverse spoglie. E’ il caso di Mattia Binotto, di recente aggiunto nel CDA di Texa per lo sviluppo di propulsioni elettrificate per la mobilità sostenibile, ma per il manager italo svizzero le porte della F.1 sono socchiuse perché in Bahrain è circolata una voce clamorosa che fa capo alla guerra interna fra Chris Horner e Helmut Marko. Si è saputo, infatti, che da almeno tre mesi c’è una proposta per Mattia Binotto a capo della Red Bull Power Training che ha sede a Salisburgo nella sede di AVL.
Infatti, un tecnico AVL era presente in Bahrain per studiare e capire l’evolversi delle motorizzazioni del 2026, anno in cui Ford dovrebbe finalmente abbinarsi ufficialmente a Red Bull. La ricerca di conferme a questa ipotesi si è scontrata con due diversi atteggiamenti. C’è infatti chi sostiene che sia una autocandidatura di Binotto per restare nel giro e chi si trincera dietro a un “decisamente possibile” senza voler entrare nel merito. Di sicuro la vicenda Horner ha bloccato quello che poteva essere un annuncio bomba in questo inverno F.1. Di certo l’esperienza maturata in Ferrari coi motori aspirati prima e i turbo (non dimentichiamo che nel 2019 la Ferrari aveva il miglior motore del circus prima del ridimensionamento federale) mettono Binotto nella posizione giusta per le sue qualità: motorista con esperienza ma senza la gestione della squadra, anche se qualcuno all’interno aveva ipotizzato proprio nell’ex team principal Ferrari una possibile alternativa a Horner, seppure subito smentita dagli eventi. Insomma, è un momento complicato dove tutto è possibile e le voci circolano senza possibilità di essere verificate a fondo. Questa di Binotto, però, ha trovato solide indicazioni. E quindi non resta che aspettare.