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Felipe Massa ha dato ieri l'addio al pubblico ferrarista sul tracciato del Mugello - ove sono accorsi in oltre quindicimila per salutarlo - tracciato su cui il brasiliano fece il suo primo test in Formula 1 con la Sauber nel 2001.
Una carriera lunga e ricca di emozioni
Dodici anni dopo questo debutto e dopo aver dato molto alla squadra di Maranello, Felipe Massa ha quindi ricambiato il saluto offertogli da squadra e tifosi, dichiarando: «Sono stato fortunato: ho avuto una bellissima carriera con la Ferrari, anche più lunga di quanto non avessi sognato all’inizio. Quando iniziai a correre coi go kart da bambino avevo una tuta rosso Ferrari e questa è sempre stata la squadra per cui ho fatto il tifo: anche quando Senna era alla McLaren e Piquet alla Williams, io stavo per la Ferrari!».
«Ho iniziato il nostro rapporto nel 2001 e ho corso otto stagioni da pilota titolare: questa è una pagina importantissima della mia vita. Ho tanti amici alla Ferrari e mi mancheranno, così come mi mancheranno delle belle giornate passate a Maranello in fabbrica: sono felice di quella che è stata la mia storia con il Cavallino Rampante».
Un po' di rimpianto per quel mondiale sfiorato
«Sono ricordi che porterò sempre con me, come quelli dei tanti momenti belli vissuti insieme, a cominciare dalle vittorie. Penso ad esempio ai successi ad Interlagos, perché per un brasiliano vincere la corsa di casa è qualcosa di straordinario. Certo, sono arrivato a sfiorare il sogno, cioè vincere il mondiale davanti al mio pubblico, ma non è in quel Gran Premio che persi il titolo nel 2008: quando arrivi secondo per un punto il momento decisivo può essere stato in tanti posti, penso ad esempio a Singapore oppure a Budapest o ad altri ancora».
Felipe non si è portato a casa solo dei ricordi che vivranno nella sua memoria, ma anche qualcosa di concreto. Al termine dell’esibizione al volante della F10, svolta in compagnia di Marc Gené, al pilota brasiliano è stata consegnata dal Presidente Luca Cordero di Montezemolo, dal Vicepresidente Piero Ferrari e dall’Amministratore Delegato Amedeo Felisa una coppa speciale, con incisi i nomi degli undici Gran Premi da lui vinti nella sua carriera in rosso.
Montezemolo: Massa? Un vero ferrarista!
«Felipe – ha dichiarato Luca Cordero di Montezemolo - è stato un vero ferrarista avrà sempre un posto nella nostra storia, per i tanti Gran Premi che ha fatto con noi, per le vittorie, per le pole position e per quei pochi secondi in cui è stato campione del mondo quel giorno in Brasile prima che si verificasse un sorpasso che a me è sempre sembrato un po’ strano».
«Abbiamo vissuto insieme momenti molto belli, altri molto difficili come quello dell’incidente di Budapest: sono stati anni molto intensi e io oggi ci tenevo a ringraziarlo pubblicamente dopo averlo fatto fra di noi, in privato. Credo che la decisione di separarci sia quella giusta, sia per noi che per lui: arriva il momento di cambiare, anche per trovare nuove motivazioni».
«Auguro a Felipe di ottenere grandi successi, a partire dalle ultime due gare di questo campionato. Per il prosieguo della sua carriera in Formula 1 gli auguro il massimo, ovviamente dietro ad una Ferrari, e poi credo che ci saranno molte possibilità di tornare insieme perché la vita è lunga e lui fa sempre parte della nostra famiglia. Quando si fa una separazione consensuale, nell’interesse di entrambe le parti, lo si fa serenamente, in maniera amichevole e costruttiva, come abbiamo fatto in quest’occasione».
Anche i tifosi hanno voluto ricambiare l'affetto
Tante sono state le manifestazioni d'affetto giunte alla redazione per salutare Felipe Massa. Tra queste abbiamo deciso di pubblicare quella di Francesco Tassi, tifoso del pilota brasiliano:
“Caro Felipe,
quando si arriva alla fine di una storia si è sempre tristi: un distacco è sempre doloroso. E' una piccola o grande morte e non esiste una morte bella o morte brutta. Fa quasi sorridere che mentre ti congedi con anticipo oggi, un tuo simile -Eddie Irvine- compia gli anni”.
“Felipe, sembravi velocissimo nel 2001 appena sei salito su una Sauber per dei test. Forse lo eri davvero. Hai avuto la “sfiga” colossale di correre insieme a 3 campioni del mondo ma sei stato dignitoso. In pista e fuori. Incoraggiante nel 2006 con Schumacher e alla pari con Kimi nel biennio successivo".
"Ma come per Eddie rimarrà un rimpianto tremendo....quel mondiale che se lo aveste vinto voi sarebbe stato ancora più carico di significati. Nei cuori avete vinto, nell'albo d'oro non figurerete mai. Eppure nemmeno Gilles e Peterson compaiono, quindi siete in buona compagnia. Poi con Alonso non c'è stata gara anche se vorrei sapere davvero come la scuderia ha gestito queste 4 stagioni....da fuori alcuni sospetti mi sorgono”.
“Poco importa, ora te ne vai. Che dire, ti ringrazio e ti auguro il meglio. Ti auguro di non finire tristemente su una macchina di Formula Uno solo per esserci. Male che vada ti rimarranno tutti i soldi che hai guadagnato in carriera che mi dicono siano davvero tantissimi”.
“Soprattutto però mi auguro che la tua vita sia serena e quel rimpianto non abbia la meglio. Perché quel 2008 pesa. Perché Michele Alboreto la tristezza del mondiale sognato nel 1985 se l'è portata dietro tutta la vita”.