Liberty Media ha messo in vendita quote per pagare i debiti di Dorna: ecco cosa sta accadendo tra F1 e MotoGP

Liberty Media ha messo in vendita quote per pagare i debiti di Dorna: ecco cosa sta accadendo tra F1 e MotoGP
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Liberty Media, che ha acquistato il 55% della società detentrice dei diritti della MotoGP, ha messo in vendita delle quote proprio per sanare i debiti della Dorna. Ecco cosa sta succedendo e cosa comporta per la Formula 1 e il motomondiale
8 settembre 2024

Il comunicato stampa di Liberty Media del 21 agosto era piuttosto scarno e criptico per chi non avesse dimestichezza col mondo del motorsport. Infatti, la nota recitava: “Liberty Media Corporation ha annunciato oggi di aver fissato il prezzo dell'offerta pubblica di 10.650.000 azioni della sua Serie C Liberty Formula One Common Stock (“FWONK”) al prezzo di 77,50 dollari per azione. Liberty Media ha inoltre concesso al sottoscrittore dell'offerta un'opzione di acquisto di ulteriori 1.597.500 azioni FWONK. La chiusura dell'offerta è prevista per il 22 agosto 2024, subordinatamente al soddisfacimento delle consuete condizioni di chiusura, e si prevede che Liberty Media riceverà circa 825.375.000 dollari di proventi lordi, prima di dedurre gli sconti dei sottoscrittori e le spese di offerta stimate a carico di Liberty Media”. Ovvero, Liberty Media ha venduto quote della società dove gli introiti sono garantiti dalla F.1 per pagare parte dei debiti di Dorna che ammontano a circa 829 milioni di dollari.

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Questa mossa avrebbe dovuto essere fatta già da tempo, da marzo quando fu annunciato l’accordo, invece, si è concretizzata a fine agosto. Tra l’altro non si sa chi abbia rilevato le quote messe in vendita, si sa che Liberty ha rifiutato l’offerta di Qatar Sports Investments che è il fondo sovrano Qatariota e lo stesso per TKO che segue fra l’altro i campionati wrestling americani. A far pensare è il prosieguo del comunicato Liberty in cui si dice che: "Liberty Media intende esercitare l'opzione di consegnare ulteriori contanti al posto delle azioni di FWONK nell'ambito della proposta di acquisizione di Dorna Sports, S.L., già resa nota in precedenza, cosicché tutto il corrispettivo pagato sarà costituito da contanti e nessuna azione di FWONK sarà emessa a favore dei venditori”. Ovvero, vendiamo quote, raccogliamo contanti, vi giriamo i soldi ma le azioni, alla fine, restano in mano nostra. Un sistema alquanto particolare per consentire a Dorna di sfoltire i debiti accumulati fino all’accordo con Liberty Media che prevedeva l’acquisto del 55% del valore al netto del debito per un totale stimato di 1,925 miliardi di euro.

Visto che a settembre 2023 Dorna aveva accumulato debiti per circa 900 milioni, questa mossa di Liberty di fatto ha azzerato i debiti precedenti, ripulito la società e questo significa solo una cosa: che le offerte ricevute adesso da società di investimenti come quella del Qatar, cui giova ricordare le offerte del PIF, il fondo sovrano saudita per l’acquisizione di Liberty, respinta qualche tempo fa (e che provocò la dura reazione degli azionisti a fronte di un commento del presidente FIA Ben Sulayem) fa capire come lo sviluppo delle società e le quote in ballo, stanno facendo gola a molti. Intanto il valore dei team della MotoGP è cresciuto di almeno 2 volte e mezza e la tendenza è al rialzo, perché l’idea di limitare gli accessi come in F.1, fa crescere il valore di chi c’è già e questo ha già provocato l’interesse di alcune personalità della F.1 che stanno orientando il proprio business dalle quattro alle due ruote.

Non ultimo, proprio Fernando Alonso che ha intrapreso discussioni per verificare la possibilità di entrare nel business in collaborazione con un team manager che sta per lasciare il circus iridato. Per Liberty Media è una buona notizia, perché il successo della F.1 sta trascinando l’interesse e gli investimenti anche nell’altro settore motoristico, la MotoGP, ma resta una tegola sul capo e riguarda l’amministrazione USA. Se infatti Trump dovesse vincere le elezioni, sul suo tavolo c’è un fascicolo aperto per quanto riguarda Andretti e Cadillac, rifiutati dalla F.1. Una azienda USA, con un team USA e un nome prestigioso, rifiutato da un’altra società USA: per Trump è inaccettabile. Ma anche nell’amministrazione DEM si cerca di far chiarezza, ma questo è un altro argomento che non c’entra con quanto accaduto a fine mese…

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