Lewis Hamilton e Ferrari, un connubio che fa bene alla stessa Formula 1

Lewis Hamilton e Ferrari, un connubio che fa bene alla stessa Formula 1
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Il connubio costituito da Lewis Hamilton e dalla Ferrari è capace di attirare l'attenzione anche di chi non segue la Formula 1. Ma oltre alla potenza comunicativa, si lavora per assicurarsi che il successo arrivi pure in pista
23 gennaio 2025

Lewis Hamilton sembrava un viandante nella nebbia nelle immagini postate sui social dopo il test a Fiorano con la SF-23. Indossava un completo Ferrari Style, un’efficace prima manifestazione delle potenziali sinergie tra due brand potentissimi, Hamilton e la Rossa. Da parte di entrambi si nota una volontà di raccontarsi e raccontare con un entusiasmo e una creatività che lasciano il segno, scatenando interazioni e commenti. Che la comunicazione della Ferrari dopo l’arrivo di Hamilton abbia fatto un balzo in avanti in termini di sofisticazione, d’altronde, è indubbio.

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Basti pensare alla prima immagine di Hamilton nel quartier generale di Maranello, in posa con la Ferrari F40. Una foto studiata nei minimi dettagli, pensata per evocare le potenzialità di un binomio che sta facendo impazzire gli appassionati di Formula 1, ma sta pure solleticando la curiosità di chi non segue assiduamente questo sport. Si tratta di contenuti pensati non solo per essere condivisi, ma anche per essere analizzati nel minimo dettaglio. E Hamilton in questa attenzione rinnovata nei suoi confronti non può che sguazzare.

Dopo aver vissuto una sorta di Purgatorio nell’anno da separato in casa in Mercedes, in cui sembrava una nota a piè di pagina più che un protagonista, ora Lewis si è ripreso il centro del palcoscenico, con una dose di genuina emozione. Che cosa possa aver significato per Hamilton scendere in pista a Fiorano con la SF-23 lo si è capito vedendo sua madre, Carmen, documentare in prima persona il caloroso saluto tributato dai tifosi quando Lewis è andato verso il ponte su cui erano assiepati al freddo da ore. C’era larga parte della sua famiglia ad assistere al coronamento di un desiderio che Hamilton evidentemente covava da tempo e che si è avverato al crepuscolo della sua carriera.

Come un novello Re Sole, Lewis ieri ha illuminato un’uggiosa giornata invernale a Fiorano, generando una fibrillazione destinata a continuare con i prossimi passi verso il debutto in gara in Australia a metà marzo. E se la cura della comunicazione è parte integrante di questo avvicinamento, lo è anche una preparazione più intima, quella direttamente funzionale all’attività in pista. In queste settimane febbrili prima dei test in Bahrain, Hamilton sta costruendo e prendendo misure con la sua nuova squadra.

Un entourage di cui faranno parte figure consolidate all’interno dell’organigramma della Ferrari, come il suo ingegnere di pista, Riccardo Adami, ma che vede anche il ritorno di una vecchia conoscenza di Lewis. A Fiorano ieri con la divisa della Ferrari si è vista Angela Cullen, la storica preparatrice con cui Hamilton ha costituito una coppia dinamica per anni. Evidentemente a Lewis serviva l’appoggio di una persona che sapesse di “casa”, con una familiarità acquisita negli anni che farà da ancora in un ambiente tutto da scoprire.

Da verificare sarà innanzitutto la bontà della monoposto 2025 della Ferrari, che sarà svelata il 19 febbraio. Sarà la vettura giusta affinché Hamilton possa sfruttare il suo stile di guida fondato su frenate profonde e brusche per surclassare la concorrenza? Le Mercedes dell’era dell’effetto suolo avevano strozzato la peculiarità nei movimenti in pista di Hamilton che gli aveva permesso di diventare una categoria a parte, probabilmente anche per alcune caratteristiche a livello meccanico.

La vettura oggi conosciuta come progetto 677, come ha spiegato Fred Vasseur, sarà decisamente rinnovata rispetto alla SF-24, e solo il tempo ci dirà se le modifiche saranno funzionali alla causa di Hamilton. Quello che è certo è che le preferenze in termini di caratteristiche delle monoposto e di stili di guida sono più simili tra Leclerc e Hamilton di quanto non lo fossero tra il primo e Sainz. Una compatibilità, questa, che potrebbe semplificare la vita ai tecnici di Maranello per quanto riguarda la definizione del set-up.

Il test effettuato da Hamilton ieri con la Ferrari SF-23 è stato soprattutto funzionale alla presa di contatto con le operazioni in pista della Rossa, lavorando sulla partenza e le regolazioni del volante. Il basso grip dovuto alle temperature rigide e al maltempo a Fiorano ha fatto sì che non ci fossero le condizioni per spingere a fondo, e in ogni caso la sgambata di Lewis non era finalizzata a questo scopo. Il collaudo della SF-23, peraltro, ha rappresentato la prima presa di contatto di Hamilton con la power unit Ferrari.

Rivestirà un ruolo più rilevante il test in programma a fine mese a Barcellona, su un tracciato sul quale Hamilton ha corso tantissime volte in carriera e sul quale avrà l’opportunità di riflettere sulla comparazione con le recenti nate di casa Mercedes. Sarà un collaudo decisamente più sostanzioso anche in termini di chilometraggio, per permettere a Hamilton di arrivare preparato ai test in Bahrain a fine febbraio. Poi per Lewis sarà davvero tempo di fare sul serio, e di prendersi la scena anche in pista.

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