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Abu Dhabi ha dei numeri strani che fanno pensare: 1 milione e mezzo di abitanti e solamente l’1 percento di territorio è coltivabile, fino agli anni Settanta non aveva nemmeno una strada asfaltata eppure, dal 2009 ospita il suo Gran Premio. Il circuito, progettato dall'architetto tedesco Hermann Tilke, e sorge sull'isola artificiale di Yas Island e si snoda tra parchi a tema, campi da golf e hotel extralusso.
Il circuito è molto bello; colpisce soprattutto l’atmosfera surreale che lo circonda, sono molteplici gli eventi che coronano il fine settimana, per attirare più spettatori, anche se il campionato ormai è già stato scritto. Ovviamente la cucina tipica araba occupa un posto di assoluto rilievo nelle abitudini gastronomiche dei cittadini di Abu Dhabi, non si parla quindi semplicemente di esempi di cucina locale o nazionale, ma di un’intera tradizione culturale che qui viene ampiamente riproposta in ogni sua sfumatura.
A livello di ingredienti, qui si fa un larghissimo uso di ortaggi, legumi, carni varie (prevalentemente agnello, montone, manzo e pollo ma non carne di maiale, quantomeno nella cucina tipica araba, poiché il suo consumo è proibito per motivi religioso-culturali) e pesce, nonché delle immancabili spezie che hanno sempre caratterizzato i profumatissimi piatti di matrice orientale. Molto gustosi sono anche i datteri, che qui vengono mangiati a volontà. I datteri sono tra i frutti più consumati nelle regioni arabe, per via delle loro molteplici proprietà benefiche e nutritive, e del loro sapore squisito.
Il pane da queste parti è morbido e leggero, ed è disponibile in numerosissime varietà, così come numerosi sono anche gli antipasti. Tra questi uno dei più famosi sono le mezzeh libanesi, un vero e proprio rituale che precede la portata principale, consistente in una serie di piatti disposti al centro del tavolo (ma che non di rado arrivano a lambirne le estremità, specie nei pasti più ricchi) contenenti ad esempio verdure in agrodolce, fagottini ripieni di carne (sambousek), purè di ceci e semi di sesamo (il caratteristico hummus), purè di melanzane affumicate (baba ghanoug) ed involtini di foglie di vite ripieni di riso ed agnello (una pietanza diffusosi anche nella cucina tradizionale balcanica).
Ad Abu Dhabi è possibile trovare sapori diversi tra loro, grazie all’incontro di diverse culture. La gastronomia locale propone piatti mediorientali come il fuul (impasto di fave, aglio e limone), felafel (polpette fritte di ceci servite con pane) e lo shwarma (pollo o agnello con pita). I piatti sono generalmente insaporiti con cannella, zafferano, curcumina, noci, lime e frutta secca. Alcuni ristoranti permettono ai turisti non musulmani di consumare carne di maiale, ma i piatti, chiaramente indicati sul menù, saranno preparati separatamente dagli altri. Le bibite alcoliche sono in vendita solo nei bar e nei ristoranti ubicati all’interno di alberghi a tre o più stelle.
Ingredienti:
500 gr farina di castagna
200 gr zucchero
400 gr burro
2 uova
Sale qb
250 gr cioccolato fondente
4 pere qb
Procedimento:
Impastare in una terrina la farina di castagne con zucchero e burro, aggiungere anche le uova e un pizzico di sale e mescolare affinché si forma una palla. Trasferire l'impasto sul piano di lavoro e lavorarla pochi istanti aiutandosi con un po' di farina. Avvolgere l'impasto nella pellicola e lasciarlo riposare in frigo. Tagliare circa due terzi del panetto e stenderlo con il matterello tra due fogli di carta forno infarinati.
Trasferire la frolla con la carta forno sotto in una tortiera foderandone bene la base e i lati. Bucherellare la pasta e ricoprirla con le pere sbucciate e tagliate a pezzetti e il cioccolato fondente tritato o a gocce. Stendere la frolla rimasta sempre tra due fogli di carta forno infarinati ed utilizzarla per richiudere il guscio della crostata, sigillando bene i bordi.
Cuocere in forno a 175 gradi per 35 minuti circa e completare con zucchero a velo
Gianfelice Guerini