Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
L'Azerbaijan è una nazione caratterizzata da grande sviluppo industriale, il cui nome deriva da Āzar, che significa fuoco, e da Baijan, che significa guardiano, è un piccolo paese del Caucaso del Sud che offre molteplici attrazioni storiche, bellezze naturali e culturali che ne fanno una destinazione che vale la pena di visitare. Il Paese trae le sue origini da una civiltà antica ed è sede di siti culturali particolari: incisioni rupestri dell’età del bronzo, moschee e minareti medievali, imponenti fortezze e palazzi sontuosi. ù
L’Azerbaigian vanta anche meraviglie naturali uniche come la montagna di fuoco di Baku e le spettacolari montagne del Caucaso, che offrono una scelta vastissima di percorsi di trekking, a piedi o a cavallo, che si intrecciano e attraversano le roccaforti retaggio della Via della Seta e piccoli villaggi. Nel 1991, l’Azerbaigian è diventato indipendente dall’Unione Sovietica e si è aperto al turismo: la destinazione turistica più popolare è oggi Khachmaz, città popolata sin dall’antichità, interessante per la sua architettura, la sua storia e per la vicina Nabran. Nabran, sul versante nordorientale del Paese, gode di un clima estivo secco e caldo e di bellissime spiagge dorate circondate da foreste.
La cucina tradizionale in terra azera è un misto tra quella turca e quella dell’Asia Centrale, costituendo così un mix di gastronomia dell’Azerbaijan. Il riso, tipicamente asiatico, viene utilizzato in quasi tutti i piatti e il kebab, piatto tipico della Turchia, non manca mai nei pasti azeri. Il dogva, tipico piatto azera, viene preparato con yogurt, spinaci, riso e carne. La possibilità di pescare nel Mar Caspio, ho introdotto abbondantemente l’uso del pesce nella gastronomia armena; sono molto apprezzati il caviale, lo storione e altri piatti preparati con pesce fresco o affumicato. In Azerbaijan è possibile gustare il tè in una chai khanas (casa da tè). Anche se la popolazione è prevalentemente musulmana, sono molto graditi i vini e i liquori, che vengono prodotti anche localmente.
Io sono un amante del Kebab, molte volte quando sono in queste nazioni, ne approfitto per mangiarne diversi tipi di carne, per capire la diversità con quello che vendono nella mia città. Qui è molto buono e molto diverso da quello che mangio nella mia città, molte volte mi sono chiesto come è composto. Da varie ricerche, sono state dette molte cose, che quello che si mangia in Europa è molto diverso, perché è fatto con carne ritagliata, ritrattata ed impastata, come un pastone. Quello originale è fatto con pezzi di carne e messi una sopra l’altro.
Questo video è da vedere: https://www.youtube.com/watch?v=9IDBAb_SRdo
Anche per questo prodotto ci sarebbero da riempire, pagine e pagine di descrizione di vario genere per le carni usate. Per questo, per quanto mi riguarda, lo mangio solo in questi paesi, perché dalle mie ricerche in tutta Europa non si ha una chiara percezione di quello che si può mangiare e di cosa sono composti i Kebab.
Ingredienti:
30 foglie di vite
200 g di riso
1 cipolla piccola
1 zucchina piccola
1 mazzetto di menta, timo, aneto e prezzemolo fresco quanto basta
1 limone
1 tazzina di uvetta e pinoli
1 tazza di brodo vegetale
olio extravergine d’oliva
sale
pepe
Procedimento
Tagliare la cipolla a rondelle e farla rosolare in padella con l’olio. Cuocere a parte il riso in abbondante acqua salata, scolarlo abbastanza al dente e farlo saltare velocemente in padella con olio, uvetta, pinoli tritati, sale e pepe.
Sbollentare in acqua salata per pochi minuti le foglie di vite precedentemente pulite. Scolarle senza romperle e lasciarle asciugare sul piano di lavoro con la parte esterna che poggia sulla base. Farcire l’interno con un cucchiaio di riso, quindi arrotolare la foglia ripiegando le estremità come se fosse un piccolo pacchetto e stringere l’involtino nel palmo della mano per qualche secondo per ottenere un cilindro ben stretto e impedire che il ripieno fuoriesca.
Disporre una base di foglie di vite sul fondo di una padella e a seguire gli involtini ben compatti uno accanto all’altro, così non perderanno consistenza. Versarci sopra il succo del limone e il brodo. Appoggiare sui Dolma un coperchio di una misura inferiore al tegame per evitare che si muovano durante la cottura e cuocere a fiamma bassissima per circa 30 minuti.
I Dolma vengono serviti come antipasto o contorno e sono migliori se consumati freddi.