Le ricette di Guerini: filetto di tonno al sesamo

Le ricette di Guerini: filetto di tonno al sesamo
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Le ricette di Gianfelice Guerini, chef nel mondo della F1: filetto di tonno al sesamo per il Gran Premio del Giappone
6 ottobre 2018

Ritorno qui una volta all’anno; è sempre bello tornare qui, la gente mi piace, e la loro cultura ancora di più. La loro gentilezza, e il loro rispetto verso il prossimo li rende grandi persone. Naturalmente hanno dallo loro parte la perfezione, ma la perfezione non esiste, vorrei dire di più, il concetto della perfezione è un qualcosa che va al di là delle capacità di comprensione, ma che sappiamo usare ogni giorno, un fattore umano. E’ una popolazione determinata, qualsiasi attività intraprendono, lo fanno molto bene.

Oggi vorrei parlare di coltelli, loro hanno il migliore acciaio, ed i loro coltelli sono i migliori nel mondo. Quando si parla di coltelli Giapponesi la prima cosa che viene in mente è la loro alta qualità e la resistenza nel tempo. I coltelli da cucina Giapponesi hanno origine nella città di Sakai, dove l’antica arte di fabbricazione delle spade dei Samurai si è trasformata nella produzione di una meravigliosa e vasta gamma di coltelli da cucina. Oltre all’acciaio hanno anche i famosi coltelli in ceramica.

I coltelli da cucina giapponesi hanno una storia che può essere ragionevolmente legata alla storia della lavorazione di un oggetto tagliente molto più nobile e prestigioso: la katana, la spada giapponese dei samurai. Ciò nonostante, la tradizione millenaria della forgiatura dell'acciaio e la maniacale cura per i particolari stratificata in centinaia di anni di produzione delle spade è passata ai coltelli da cucina.

Comunque sia, spade così ben fatte e affilatissime erano armi temibili in mano a giapponesi esperti di arti del combattimento, quindi ne fu vietata la produzione. La diminuzione della domanda di spade convogliò gli artigiani verso altre produzioni, la più vicina delle quali era quella dei coltelli da cucina. A noi interessa invece l'acciaio giapponese, il vero contenuto tecnico e funzionale che dona a questi oggetti e quindi di riflesso anche ai coltelli giapponesi, un aurea di magia.

I coltelli da cucina giapponesi

​​​​​​• Deba bōchō: Mannaia da cucina per il pesce

• Gyuto: doppio uso, per verdure (con prestazioni comparabili al nakiri bōchō) e carne

• Nakiri bōchō: Coltello per verdura standard • Usuba bōchō: Coltello per verdura professionale

• Tako hiki: Affettatore per sashimi

• Yanagi ba: Affettatore per sashimi

• Fugu hiki: Affettatore per sashimi per il fugu

• Unagisaki hocho: Coltello per l'anguilla

• Udon kiri: Coltello per l'udon

• Soba kiri: Coltello per il soba

• Hancho bōchō: Coltelli molto lunghi per sfilettare il tonno

• Oroshi bōchō: Coltelli estremamente lunghi per sfilettare il tonno

• Santoku: Coltello dalle "tre virtù" per carne, pesce e verdure. Equiparabile al coltello da cuoco o trinciante

• Maguro bōchō, coltello da tonno

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La ricetta di oggi: filetto di tonno al sesamo

  • 300 grammi di filetto di tonno
  • una manciata di pepe in grani, finocchietto selvatico, timo e maggiorana
  • salsa di soia, olio di oliva, semi di sesamo, zucchero, aglio, aceto, zenzero sminuzzato
  • senape o miso
  • erba cipollina e mandorle

Preparazione del filetto di tonno al sesamo

Schiacciate aglio e zenzero e uniteli alla salsa di soia, con un cucchiaino di zucchero e un filo di aceto. Mescolate, immergetevi il tonno e lasciatelo marinare per 15 minuti. Mettete nel pestello il pepe in grani e le erbette aromatiche e pestate normalmente. Togliete il tonno dalla marinatura, tostate i semi di sesamo in padella e conditeli con poca salsa di soia, poi metteteli in un piatto. Spennellate il filetto di tonno con la senape, passatelo nei semi di sesamo tostati e premete per bene per far aderire il sesamo al filetto e quindi cuocetelo sulla piastra rovente per pochissimi minuti, in modo che sia caramellato fuori e crudo dentro. A cottura terminata, tagliate il tonno a fette non troppo sottili, e disponetelo sul piatto. Decorate con scaglie di mandorle e l’erba cipollina.

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