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La stagione 2024 di Formula 1 si è conclusa da meno di una settimana ma, seguendo il DNA di questo sport, si guarda già al futuro. Non solo a quanto accadrà il prossimo anno in pista, l’ultimo con le vetture ad effetto suolo, ma soprattutto al 2026, quando debutterà il nuovo regolamento. La FIA, dopo l’ultimo consiglio mondiale, ha approvato alcune modifiche alle monoposto della prossima era tecnica: ecco cosa cambia.
Lo scorso giugno la Federazione Internazionale dell’automobile aveva presentato il modellino della monoposto che debutterà in pista nel 2026, profondamente rivista non solo in termini di aerodinamica, ma anche di motore, che sarà molto più sostenibile. Ma le novità che balzano subito agli occhi sono quelle esterne. Con l’ultimo consiglio mondiale che si è tenuto ieri in Ruanda, la FIA ha dato il via libera alla versione dei regolamenti che i team utilizzeranno per iniziare a lavorare sulla stagione 2026 dal primo gennaio 2025.
Il primo rendering presentato da Nikolas Tombazis, responsabile tecnico dell’area monoposto della FIA, aveva lasciato qualche perplessità ai team di Formula 1, che hanno riesco una maggiore interazione da parte della Federazione, soprattutto per quanto riguarda alcuni aspetti aerodinamici per aumentare il carico e trovare una migliore distribuzione dell’energia. Questa collaborazione proficua ha portato ad alcune modifiche sostanziali di quello che sarà il progetto finale che vedremo in pista nel 2026. La prima novità riguarda il muso che, a differenza del primo, non è più adagiato sul primo dei tre profili dell’ala anteriore; in questa versione, infatti, appare essere leggermente rialzato grazie all’introduzione di due elementi di sostegno. Questa modifica comporta un amento del flusso d’aria in entrata verso il fondo. Rimanendo sull’ala anteriore, invariati i tre elementi mentre il tanto discusso flap mobile avrà una corda maggiore con un disegno più curvilineo. La paratia laterale presenta delle vere e proprie novità in quanto va a creare un canale per l’out wash dei flussi grazie ad un nuovo deviatore di flusso.
Rivisto anche l’alettone posteriore che adesso ha tre elementi con un bordo d’entrata non più rettilineo; il secondo elemento ha una corda maggiorata per offrire ulteriori opzioni di regolazione dei movimenti attivi. Riviste anche le paratie laterali che presentano adesso un’estensione maggiore e un’arcuatura che riprende quella già presente sulle attuali monoposto. Eliminato il DRS che in un primo momento era stato confermato sul progetto presentato a giungo dalla Federazione. Non si vede a primo occhio, invece, il fondo che è stato comunque profondamente modificato. Nella prima versione presentava una nervatura rialzata rispetto al pavimento completamente piatto che proseguiva verso il retrotreno seguendo il barge board. Questo deviatore di flusso aveva la funzione di portare verso l’esterno le perdite generate dalle turbolenze dovute agli pneumatici; adesso è anch’esso parte di un sistema aerodinamico più complesso che crea punti di carico nella zona. Con questa modifica, il marciapiede è diventato piatto. Rispetto al primo render, campiono adesso anche cinque deviatori di flusso che inizialmente non erano previsti. La zona che ospita il sistema di abbeveraggio dei piloti è stata rivista per dare alle pance laterali una linea è snella.
Questa modifica è importante non solo dal punto di vista aerodinamico, ma anche di motore perché in questo modo lo smaltimento termico della power-unit non avviene più solamente nella zona finale, grazie alla presenza di alcune feritoie alla base del cofano motore, più slanciato, seguendo la filosofia attuale. La bocca dei radiatori riprende il design visto già sulla monoposto di quest’anno con la parte superiore che si protende in avanti. Piccola modifica anche agli pneumatici in quanto è scomparso il copricerchio che non copre più la parte superiore della gomma, ma solo una porzione lateralmente.