Lance Stroll si è stufato della Formula 1: lo dimostrano le qualifiche in Qatar
“Che merda”: così Lance Stroll ha commentato la sua prestazione nelle qualifiche del Gran Premio del Qatar 2023 di Formula 1. Il canadese di casa Aston Martin non è andato oltre la diciassettesima posizione, rimediando nella Q1 un distacco di 1,1 secondi dal suo compagno di squadra, Fernando Alonso. Dovrà accomodarsi nella parte meno nobile dello schieramento nella gara di domenica, vedendo da molto lontano l’altra AMR23, capace di aggrapparsi alla quarta piazza della griglia.
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Stroll non è l’unico ad aver rimediato un distacco decisamente importante nei confronti del compagno di squadra nella Q1 del Qatar. Valtteri Bottas, dodicesimo, ha rifilato 1,4 secondi a Guanyu Zhou, ultimo. Nico Hulkenberg, decimo, è risultato 1,1 secondi più rapido di Kevin Magnussen, diciannovesimo. E Max Verstappen, primo, è stato 9 decimi più veloce di Sergio Perez, undicesimo e destinato successivamente all’ottava eliminazione alla Q2 della sua stagione.
Stroll, però, è recidivo. Nelle ultime sette qualifiche che ha disputato, ha passato il taglio della Q2 solo in Belgio. Nelle quattro sfide sul giro secco più recenti, si è qualificato ventesimo in Italia, ultimo a Singapore – con tanto di botto annesso – e diciassettesimo sia in Giappone che in Qatar. Prestazioni che non depongono certo a favore di un pilota che sembra attraversare un momento difficile anche dal punto di vista mentale.
Lo si è capito molto bene dal suo atteggiamento dopo l’ennesima prestazione negativa offerta in qualifica. Una volta sceso dalla macchina, Stroll è stato avvicinato dal suo preparatore atletico, che gli voleva ricordare di andare alla pesa. Ma Lance non ne ha voluto sapere, ed è fuggito verso il retrobox. Il suo preparatore ha cercato di fermarlo, ma per tutta risposta è stato spinto via.
Non è stata migliore la figura rimediata una volta arrivato di fronte alla stampa. Stroll, visibilmente innervosito, si è comportato come un bambino petulante, tirandosi i capelli sulla nuca e rispondendo a monosillabi all’interlocutore. Stroll si è limitato a dire che continuerà a guidare, ma non sembrava nemmeno convinto di quanto stava dicendo. Atteggiamenti da ragazzo viziato che non gli si addicono.
Per quanto si sottolinei giustamente il ruolo di Lawrence Stroll nell’approdo e soprattutto nella permanenza di Lance in Formula 1, Stroll non si è mai comportato come vuole lo stereotipo del figlio di papà. Lance è un ragazzo educato, molto rispettoso, quasi timido di fronte alla stampa. Vederlo così irritato e insolente denota tutta l’insofferenza che Stroll sta provando in questo momento della sua carriera.
Stroll si è stufato di una Formula 1 che non sente più sua. La convivenza con un mostro come Fernando Alonso lo sta facendo cadere in una spirale negativa. Lance ha trovato il suo limite, e non ha le forze per cercare di superarlo. E in una F1 in cui il livello medio dei piloti è molto alto, le sue mancanze si fanno notare. Dopo sette stagioni nel Circus, Stroll sembra giunto a fine corsa, svuotato di ogni ambizione.
Arrivato in F1 giovanissimo, a soli 19 anni, Stroll a 25 anni non ha solo l'esistenza davanti, ma anche una parte importante della sua carriera. C’è vita oltre la F1, e forse Lance farebbe bene a guardare ad altre categorie. Per quanto vituperato, Stroll ha le qualità per potersi rivendere lontano dal Circus, magari in quel WEC in cui Aston Martin approderà nel 2025 con la Valkyrie. Potrebbe tornare a respirare senza soffocare, lontano da quelle prestazioni “di merda” che lo stanno facendo vacillare, trasformando in ciò che non è mai stato.
