La Ferrari e la Mal...aria

La Ferrari e la Mal...aria
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La Mal...aria di cui soffre la Ferrari non è quella che circonda il circuito Buddh di Nuova Delhi, quanto quella della galleria del vento del Cavallino Rampante| <i>P. Ciccarone, Nuova Delhi</i>
26 ottobre 2012

Nuova Delhi - La Mal...aria di cui soffre la Ferrari non è quella che circonda il circuito Buddh di Nuova Delhi, quanto quella della galleria del vento del Cavallino Rampante. Da due anni stan cercando di capire cosa non va nei dati raccolti e confrontati e forse ora si è giunti a una conclusione. Fatto sta che quella di Maranello, di Renzo Piano per intenderci, era nata con lo scopo di gestire i modelli in scala al 50 per cento e ora è stata portata al 60 per cento.

Modelli e conversioni

Nel passaggio della portata d'aria per testare i modelli più grandi, sono stati modificati alcuni condotti esterni di aerazione e si sono così rimodulati alcuni parametri relativi alle prove. Una volta che questi dati raccolti a Maranello sono stati portati nella galleria del vento della Toyota a Colonia, che può ospitare i modelli in scala al 100 per cento, ebbene questi valori registrati in Italia non han trovato riscontro, per cui i tecnici hanno dovuto rivedere i programmi, rimpallarsi i dati e aggiornarli in base alla scala in cui sono stati registrati.

 

In parole povere, un gran guazzabuglio. Li provi a a Maranello al 60 per cento, li adatti trasformandoli con tabelle di conversione al 100 per cento, li inserisci nella galleria della Toyota e poi scopri che la teoria non è quella e quindi si ricomincia da capo. Ovvero dal 100 per cento della galleria Toyota li riporti in scala al 60 per cento e li verifichi a Maranello...Cosa non funziona?

formula 1 corea 2012 (48)
Da due anni in Ferrari stanno cercando di capire cosa non va nei dati raccolti e confrontati in galleria del vento e forse ora si è giunti a una conclusione

Scambi termici: questa la variabile?

Un elemento preso in considerazione riguarda lo scambio termico dell’aria soffiata in galleria a Maranello, perché se ci fosse una variazione di temperatura o di densità durante il tragitto, verrebbe meno il getto costante del fluido e quindi i valori registrati dai modelli, non sarebbero attendibili perché volubili.

A un certo punto nel circus si è pure sparsa la voce che la Ferrari fosse andata nella galleria del vento della McLaren a Woking (lì Pat Fry ha dei parametri ben noti) oltre alle solite usate finora (come quella di Dallara durante i lavori a Maranello).

Ma dall’Inghilterra qualcuno ha smentito che la rossa sia andata a Woking a fare test. Di sicuro, con la F.1 di oggi, se la galleria del vento non fornisce dati attendibili, rischia di saltare tutto il progetto. Ora il problema è duplice: il primo, continuare a sviluppare la F2012 per tentare un assalto al mondiale oppure mollare tutto, sperando in bene, o concentrarsi sulla macchina del prossimo anno? Non è domanda da poco, perché ritardare lo sviluppo del 2013 significa partire in ritardo e dover ancora inseguire, senza sapere se si vince o meno. E mollare ora significa aver mollato la corsa al titolo.

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