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Signore e Signori, benvenuti a quella che molti, me compreso, considerano la corsa delle corse! Montecarlo è il circuito con la cornice più bella in assoluto e dove converge l’intero jet-set mondiale durante lo svolgimento del Gran Premio di Formula 1. Chiunque ne faccia parte, direttamente, indirettamente o anche solo come spettatore, non può non rimanerne affascinato.
Montecarlo: bisogna andarci almeno una volta nella vita
Se non avete ancora fatto tappa nel principato in questo periodo allora forse è arrivato il momento di valutarne la possibilità, io ve lo consiglio caldamente. E’ un'esperienza da includere assolutamente in quelle da vivere almeno una volta nella vita. Forse sarebbe da evitare solo quest’anno per via del rumore quasi scomparso delle F1 turbo, ma non temete. Anche dal punto di vista del sound dovrebbe tornare tutto a posto già dall'anno prossimo. Io ho avuto la fortuna di correrci per sole tre volte e mezza. Non a caso ho detto “solo”, dal momento che questa questa corsa la vorrei fare ogni anno. L’adrenalina cominciava a farsi sentire già dal inizio del mese di maggio e non vi nascondo che mentre scrivo questo articolo, mi capita di rivivere almeno un po’ quello che per me è stato Montecarlo e di sperare di correrci ancora, un giorno.
Secondo il mio punto di vista il pilota vero affronta questa corsa con un solo obbiettivo: la vittoria. Durante l’anno uno si può togliere due soddisfazioni importanti, vincere il campionato e vincere questa corsa che è come se fosse un campionato a parte. Se la vinci significa che sei stato capace di fare qualcosa di veramente speciale e stai pur certo che non ci pensarai due volte prima di scriverlo nel tuo curriculum. Il bello arriva
proprio qui...
Vietato sbagliare
Vuoi vincere? Beh, allora devi andare piano! L’imperativo è non sbagliare, questa regola vale qui più che in qualsiasi altro circuito. Devi fare più giri che puoi perché non hai la possibilità di provare e perché essendo questo un circuito cittadino di anno in anno il livello di aderenza cambia da una curva all’altra, così come l’asfalto (poco cambia che sia vecchio o appena steso), le possibili righe bianche, strisce pedonali, buche, tombini, cordoli, ecc...
“La vernice delle varie scritte sui muri si raccoglie sulle gomme senza che tu ci vada a sbattere ma semplicemente sfiorandoli, questo è andare forte a Monaco”
Non hai sbattuto in prove libere? Bene. Hai già fatto fare modifiche all’assetto? Questo, di solito, non è un bene. La pista cambia così tanto da un turno all’altro che fare modifiche alla macchina è veramente difficile. Avere un buon team qui è forse più importante che in altri posti. Fai le regolazioni in base al “feeling” generale ma soprattutto in base all’esperienza, perché sai più o meno ciò che ti aspetta. Adegui un po’ il tutto in base alla temperatura e sapendo che la pista andandosi a gommare farà fare certe cose alla macchina. Qui è sopratutto il pilota a fare la differenza. Mai perdere la lucidità e farsi prendere dal panico.
La gara si gioca in qualifica
Poi arrivano le qualifiche e qui, salvo meteo o apocalissi impreviste, ti giochi la corsa. Se non hai fatto errori in prove libere ora la pista la dovresti sentire tua e sai già ciò che ti puoi aspettare dalle varie curve. Quindi cerca di partire e prendere un buon ritmo ma per fare ciò avrai bisogno dello spazio quindi vedi di evitare in tutti i modi possibili il traffico. Credetemi, questa è un'impresa, sopratutto in categorie inferiori alla Formula 1. Se troverai il tuo spazio e prenderai il ritmo, farai segnare dei buoni tempi e sarai sempre tra i primi... ovviamente se sei anche un bravo pilota, questo lo davo per scontato.
Di conseguenza, giro dopo giro, ti avvicinerai sempre di più al guard rail e quando si arriverà agli sgoccioli della qualifica potrai dire “ora posso rischiare” e farlo serenamente sapendo che il tuo giro “bunker” è stato fatto e che quindi male che vada partirai dalla seconda fila. A questo punto dovresti essere in grado di fare dei veri e propri peli ai guard rail e muri ed una volta finita la sessione sarai in prima fila, possibilmente in pole. Se hai fatto bene quando scendi dalla macchina dovresti vedere le spalle delle gomme posteriori colorate di rosso, giallo o bianco... La vernice delle varie scritte sui muri si raccoglie senza che tu ci vada a sbattere ma semplicemente sfiorandoli, questo è andare forte a Monaco.
“Nella mia ultima corsa completa a Monaco, nella World Series by Renault, feci il secondo tempo dietro a Vettel in qualifica, ad un decimo di distacco”
Casinò e piscine: qui si fa la differenza
Per quanto riguarda la guida, i punti dove si fa la vera differenza di guida a Montecarlo sono due, il casinò e le piscine. Il casinò e di gran lunga la curva più difficile, completamente cieca e con grossi dislivelli. Sbaglia di mezzo metro la frenata o la traiettoria e stai pur certo che il guard rail è tutto tuo. Qui conta avere la più completa fiducia del mezzo su cui si sta perché è quella che ti farà frenare dopo lo scollinamento quando ormai stai impostando la curva di sinistra e lo spazio per l’errore non c’è più. Alle piscine invece è la velocità che fa la differenza. Una volta fatta la curva del tabaccaio avrai tanta velocità e parecchi G laterali che dovrai portarti dietro cambiando direzione e danzando sui cordoli nella prima parte della variante delle piscine, precisamente nella curva “Luis Chiron”.
Arrivato alla gara cerca di goderti ogni istante che la precede ed assapora con tutti i pori della tua palle l’atmosfera che si respira qui. Non fasciarti la testa con strategie e calcoli ma vedi di spingere il più che puoi perché qui, visti i muri, niente è scontato e tutto può succedere. Nella mia ultima corsa completa a Monaco, nella World Series by Renault, feci il secondo tempo dietro a Vettel in qualifica, ad un decimo di distacco. Mi chiedo cosa sarebbe successo se non avessi trovato le bandiere gialle al mio ultimo tentativo, ne avevo ancora...
Miloš Pavlović