Christian Staurenghi, Responsabile del catering Pirelli F1, ci parla del circus della F1 visto con i suoi occhi. In Malesia il denominatore che accomuna tutti è il caldo, anche per Fernando Alonso che è tornato a salutare il grande amico ai tempi della Renault
29 marzo 2015
Malaysia, circuito caldo con umidità alle stelle. Si soffre in circuito quando sei nei garage, pit lane o paddock. Sembra di fare la aerosol permanente o un bagno turco all 'aperto. Diciamo che chi ha la possibilità di lavorare nelle hospitality o negli uffici gode dell'aria condizionata, ma chi deve stare in cucina, ha il suo bel da fare.....come in pit lane.
Camicie o magliette, polo o altro non scampano alla legge del clima della Malaysia, diciamo che dopo una settimana - per quelli come me un po sovrappeso - si rientra in Europa un po' più asciutti e anche felici. Il cambio è favorevole, 1 euro per 4 RM e la vita non è carissima, si compra e mangia discretamente senza spese folli. Ristoranti di tutti i tipi e gusti si trovano in ogni dove e la qualità prezzo diciamo che è discreta.
La città è collegata bene con l'aeroporto di Kuala Lumpur con una navetta a 10 euro a tratta, come da Brescia a Milano in treno (35- 40 minuti) pulita puntuale e frequente. Questo è quello che abbiamo trovato nei primi giorni di gp quando le attività non erano a pieno regime e ci stava una scappatella a KL o viceversa a bagno nella piscina del nostro hotel accanto all' aeroporto.
Malesia: è molto cresciuta in 10 anni
Le spese noi le facciamo a due supermercati, qui vicino; il Tesco e il Giant. Tra i due si riesce a reperire un pò tutti i nostri prodotti ma siamo lontani dalla precedente Australia, anche se il nostro fornitore ci aiuta con pesce e carne fresca di importazione. Rispetto a quasi 10 anni fa ci sono stati dei progressi in questo senso.
Non deve mancare l'acqua: pensate solo che qui usiamo un pallet e mezzo della nostra acqua Tavina per il nostro team (40-50 persone), giornalisti (30-35) ed ospiti per i 5 giorni di catering
Non deve mancare l'acqua: pensate solo che qui usiamo un pallet e mezzo della nostra acqua Tavina per il nostro team (40-50 persone), giornalisti (30-35) ed ospiti per i 5 giorni di catering. Parliamo di circa 150 persone al giorno. Siamo in casette prefabbricate a due piani, di solito sotto il catering e sopra il managment, la press e il boss. Si beve e si suda.
Alonso: sono contento di rivederlo
Qui, come noi, i piloti si idratano frequentemente, si alimentano leggero e in alcuni casi prima della gara pasta con aggiunta di sale in modo da non rimanere senza sali nel corpo. Finalmente sono rientrati Alonso e Bottas ma il circus ha assorbito oramai la medianicità della notizia. Si aveva solo la curiosità di vederli i piloti. Ecco qui che mercoledì sera in hotel siamo a cena noi del catering e arriva Fernando:
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Alonso è un amico di Staurenghi
Alonso: Ciao ciccio (nomignolo usato tra noi, Trulli me e Alonso, ai tempi della Renault campione).
Staurenghi: Ciao Fernando tutto bene??
Alonso: Sì, tutto a posto. Guarda che in settimana passo in Pirelli a mangiare un boccone se riesco, come ai vecchi tempi.
Per le nostre cucine in questi anni sono passati oramai quasi tutti i piloti, molti si sono incrociati a tavola in albergo o in pizzeria prima che diventassero piloto affermati e se tornano a trovarci alla nostra tavola ci fa sicuramente piacere. Si hanno ruoli diversi nel ambiente ma siamo sempre persone e come tali, ci comportiamo.
Noi si riparte per la Cina a Pasqua
Il week end è passato liscio come da copione salvo sorprese tra le qualifiche e la gara. C'è chi tra una diretta e un altra parla di calcio, chi alla ricerca della ultima news, chi prende appuntamento o cerca di fare business...unica cosa che accomuna tutti è che se piove qui ti fai il bagno...
Ora però si impacchetta tutto, si carica e si rientra. A casa per la Pasqua o chi come noi riparte il sabato santo per la Cina.
Alla prossima puntata!
Christian Staurenghi
La F1 dal catering: Staurenghi (Pirelli) ci racconta la sua Malesia