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Ci sono storie e curiosità dietro le quinte della F.1 che uno manco immagina. Ad esempio, ci occupiamo spesso del catering delle varie scuderie, ma nessuno si è mai chiesto se vanno tutti dallo stesso supermercato a far la spesa o quanto mangia il circo iridato.
Tenete presente che una squadra conta una cinquantina di persone più il merchandising, quindi moltiplicato per 11 team e gente varia, si arriva a circa 2500-3000 persone impiegate nel mondo della F.1 e poi vanno aggiunti gli ospiti, perché in F.1 si parla di corse e motori ma si mangia e si beve alla grande. Una scoperta è che dietro a tutto ciò c’è una azienda italiana, presieduta da Marco Intiso, sede a Modena. Come è nata la storia? Lo abbiamo chiesto a lui direttamente.
«La mia ditta L'Emiliana AB (www.emiliana.com) nasce nel 1995 come broker alimentare di prodotti italiani nel mondo. Col passare del tempo abbiamo esteso i nostri confini in molti paesi. Nel 2013 siamo venuti casualmente in contatto con il cuoco di un team di F1 che mi ha spiegato le problematiche incontrate nei vari paesi e mi chiese se era possibile aiutarli in qualche modo. Iniziammo in Malesia 2014 (abbiamo studiato per più di un anno le possibilità per poter fare questo tipo di lavoro) e andò tutto abbastanza bene. Da allora abbiamo fornito praticamente tutti i team nei GP extra Europei. Non nascondo che abbiamo incontrato diverse difficoltà organizzative per via del fatto che i nostri contatti con gli importatori locali erano esclusivamente per prodotti italiani mentre invece i team esigono tutto: verdura, frutta, carni, pesci, crostacei, spezie, bibite, ect.ect ma nell'anno di preparazione abbiamo studiato con questi importatori il modo di fare dei "gruppaggi" alimentari appoggiandoci ad altre ditte locali che fornivano la merce a loro mancante nei loro magazzini, per poi fare le forniture complete».
Dobbiamo far fronte a diverse difficoltà: sanzioni politiche (vedi Russia), religioni tipo stati arabi, eccetera, ma studiando le problematiche in precedenza riusciamo a risolvere per il meglio quasi tutto
Quindi una operazione di marketing strategico a monte, una pianificazione internazionale e poi il lavoro sul campo, ma altri problemi quali sono stati?
«Altra grande difficoltà è quella che, in genere, le cucine non hanno abbastanza spazio per poter immagazzinare tutta la merce necessaria per coprire il fa bisogno della settimana (ogni team vanta circa 100/120 persone che mangiano tutti i giorni per tutta la settimana antecedente al GP), quindi le forniture avvengono di base il lunedì, mercoledì e venerdì antecedenti alla gara ma, ahimè, così semplice non è. Verso la fine della settimana gli chef vengono a conoscenza dell'arrivo di Sponsor, con amici e invitati, VIP, stampa eccetera, e quindi spesso riceviamo ordini la sera per il mattino dopo e questo ci complica un po’ la vita o meglio ci complicava la vita. Adesso, dopo tre anni, riusciamo a parare questi colpi abbastanza bene essendo consapevoli della possibilità di queste richieste dell'ultimo momento».
Insomma, passa da Marco Intiso e La Emiliana il fabbisogno alimentare della F.1. Ci avreste mai scommesso?
«E' un lavoro stimolante e anche bello ma allo stesso tempo molto stressante, gli Chef e il personale sono sempre molto comprensivi nonostante lo stress cui sono sottoposti anche loro. Ma alla fine quando si riesce nel nostro intento, si complimentano con noi e questo ripaga tutto il nervosismo accumulato durante la settimana».
La F.1 è un circo internazionale, mica è facile avere sotto mano le leggi dei vari paesi, conoscere i problemi che possono sorgere per certi alimenti, avere a che fare con le dogane e altro ancora…
«Dobbiamo far fronte a diverse difficoltà: sanzioni politiche (vedi Russia), religioni tipo stati arabi, eccetera, ma come detto prima, studiando le problematiche in precedenza riusciamo a risolvere per il meglio quasi tutto anche con i "last minute" di cui parlavo. Circa 3/4 settimane prima di ogni GP noi mandiamo un documento a tutti i team dove ci sono tutte le referenze che di solito loro ordinano, circa 350 con tutte le tipologie e i prezzi nella valuta locale di modo che gli Chef possano controllare il tutto e mandarci l'ordine. A volte ci sono delle richieste particolare al di fuori della lista e se noi possiamo le confermiamo, altrimenti comunichiamo subito dell'eventuale impossibilità.
Come ho detto in precedenza ormai siamo super collaudati ma c'é un altro problema: ogni anno vengono aggiunti dei GP nuovi (2014 la Russia, l'anno scorso il Messico e quest'anno l' Azerbaigian) quindi con fornitori nuovi o inesperti le probabilità di errore sono molto più alte ma... facciamo sempre il possibile per soddisfare tutti e devo dire quasi sempre con successo».
Di mezzo però ci sono le strutture della FOM di Ecclestone che di solito conoscono bene come risolvere certi problemi doganali…
«Sì, dobbiamo ringraziare anche la FOM che ci permette di far entrare i mezzi per poter fare le consegne, cosa che senza questo privilegio renderebbe il nostro compito molto più complicato e complicherebbe nello stesso tempo molto la vita degli Chef e dei team. Per i team penso sia molto vantaggioso avere un unico referente affidabile in tutte le nazioni senza doversi sbattere a sinistra e a destra per trovare quello che cercano, avendo anche una chiara figura dei prezzi e della qualità da noi fornita».
Non solo Formula 1...
«Già, le voci si spargono e quest'anno abbiamo fornito anche la Formula E e a breve anche la MotoGP e questa per noi è una grande soddisfazione perché ci conferma che il nostro lavoro è apprezzato. Il nostro lavoro a molti può sembrare facile, ma garantisco che non lo è affatto».
Certo, visto che l’Italia è la patria del mangiare bene e che Expo si è tenuto a Milano, non sorprende che F.1, Formula E e Moto GP si affidino a una società italiana. E per giunta di Modena…