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Ci sono poche persone al mondo che possono mettersi nei panni di Kimi Antonelli, giovanissimo talento emergente del vivaio della Stella a tre punte che, ancora minorenne, è già stato accostato almeno a un paio di scuderie di Formula 1 – Mercedes compresa - come opzione a breve termine. Una di queste è sicuramente Max Verstappen, che con il suo debutto nel Circus a 17 anni mise a segno un record destinato a restare imbattuto, visto che la FIA impose successivamente il requisito della maggiore età per correre in F1.
Cosa consiglierebbe Max ad Antonelli? “A quell’età sei talmente inesperto da dover imparare ancora tante cose – ha spiegato a margine del weekend di gara di Monaco -. Per me, la cosa più complessa fu disputare un’intera gara. All’epoca in Formula 3 le corse duravano 35 minuti. E poi la gestione delle gomme, così particolari e sensibili rispetto a quelle di altre categorie. Oggi anche in Formula 2 e Formula 3 ci sono pneumatici Pirelli, ma ai miei tempi non era così”.
“Bisogna affrontare i momenti positivi e quelli negativi traendone delle lezioni, soprattutto dai weekend difficili in cui le cose non vanno per il verso giusto. C’è così tanto da imparare. D’altro canto, non bisogna pensarci troppo. Quando hai talento – e si vede che Kimi ne ha molto – non devi preoccuparti più di tanto, ma semplicemente… fare errori. Meglio sbagliare quando non c’è una lotta per il titolo di mezzo. Io sono stato fortunato, perché debuttando con la Toro Rosso non avevo gli occhi puntati addosso e ho potuto commettere qualche errore stupido. Sbagliare è importante perché solo così ci si adatta e si cresce”.
“Con il tempo, poi, si capisce sempre meglio l’assetto di un’auto da corsa. È vero che le monoposto evolvono, ma si impara a comprendere cosa funziona e cosa no, con l’aiuto degli ingegneri di pista e dei tecnici che lavorano di fino sulla tua vettura. Adesso è facile spiegare queste cose, ma al tempo non le conoscevo. Gli consiglierei di adattarsi piano piano, affidandosi a persone d fiducia all’interno del team che possano farlo crescere”. Col senno del poi, insomma, Verstappen riconosce l’importanza degli sbagli commessi quando era acerbo nella sua crescita.
Antonelli ha di recente prima testato la Mercedes W12 del 2021 e successivamente la W13 del 2022, lasciando un’impressione molto positiva. “Dalla descrizione che me ne hanno fatto gli ingegneri che hanno lavorato con lui, è un giovane pilota entusiasta, molto veloce, con il ritmo di un metronomo – ha spiegato il direttore tecnico della Mercedes, James Allison, a Imola -. Non aveva mai provato una F1 prima dei recenti test, ma sembrava che lo facesse da sempre dopo un paio di giri. Si è approcciato alle vetture ad effetto suolo con la mente aperta, raccontandone le debolezze e i punti di forza senza preconcetti, e lasciando che gli ingegneri lavorassero per migliorarla. È un giovane pilota molto promettente”.
“Non ci sono dubbi sul fatto che diventerà un pilota di Formula 1 nel futuro, e sta avendo un percorso simile al mio, come giovane del vivaio Mercedes – ha osservato a Montecarlo il suo potenziale vicino di box futuro, George Russell -. È un’ottima opportunità per la scuderia per rafforzarsi nel futuro. Mi andrebbe bene qualsiasi compagno di squadra; dopotutto ne ho già uno molto bravo adesso”. E visto cosa si dice dei raffronti tra Antonelli e i piloti che gli hanno fatto da metro di paragone – vale a dire Mick Schumacher e Russell – per l’inglese si prospetta un’altra sfida interna molto interessante.