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80 anni appena compiuti, John Surtees è uno di quei piloti d'altri tempi, velocissimo e vincente sia in auto che in moto, che si porta dietro un primato quasi impossibile da eguagliare.
Il pilota britannico infatti è stato l'unico nella storia del motorsport a vincere il titolo mondiale sia nella massima categoria motociclistica che in quella automobilistica.
Alla vigilia del Mondiale di MotoGP e di Formula 1 2014 abbiamo voluto quindi ripercorrere la carriera di questo straordinario pilota, omaggiandolo con due filmati d'epoca, che riescono a trasmettere fino in fondo il suo grande valore come interprete della velocità. Il primo mostra la spelndida vittoria al GP di Monza del 1967 al volante della Honda F1, il secondo invece propone la vittoriosa gara ad Assen, in Olanda, nel 1959.
Chi è John Surtees
La storia di Surtees è ancora più incredibile perché di mondiali, a cavallo delle due ruote, ne ha vinti ben sette ( dal 1958 al 1960 nella classe 350, nel 1956 e dal 1958 al 1960 nella classe 500). Il suo nome, per quanto riguarda la carriera motociclistica, è legato in maniera particolare al marchio MV Agusta, con cui ha corso a partire dal 1956, portandosi a casa le soddisfazioni più grandi.
In sella alle moto da Gran Premio Surtees ha vinto davvero tantissimo, tanto da conquistare diversi record. Nel 1959 ha vinto tutte le gare della 350 e della 500 nel Motomondiale, ma è anche riuscito a conquistare tre titoli iridati consecutivi nella 500, dal 1958 al 1960, oltre che quelli nella 350 nel 1958 e 1959, guadagnando a fine stagione sempre il massimo punteggio teorico possibile.
“Surtees sembra sapere di essere destinato a rimanere impresso nelle pagine della storia quando, ancora assetato di vittoria, nel 1960 decide di iniziare a correre anche in auto”
Non solo due ruote
Surtees però sembra sapere di essere destinato a rimanere impresso nelle pagine della storia quando, ancora assetato di vittoria e di nuove esperienze, nel 1960 decide di iniziare a correre anche in auto. Dopo le prime esperienze incoraggianti in F1, al volante della Lotus, il fuoriclasse britannico approda nel 1962 in casa Ferrari, per volere dello stesso Commendatore che da tempo aveva fiutato il suo talento innato per la velocità.
Basta attendere il 1964 per vedere Surtees conquistare il titolo mondiale in Formula 1, stagione durante la quale vince quattro gare al volante della leggendaria Ferrari 158 a otto cilindri. Successivamente il pilota continua a correre per Cooper, Honda e BRM, per poi fondare una sua stessa scuderia, che non riuscì però a raccogliere i risultati sperati.
Le corse per Surtees sono anche tragedia
Se è vero che le corse hanno significato tantissimo per quest'uomo, plasmando in maniera unica la sua vita, è altrettanto vero che il motorsport ha regalato a Surtees anche quella che può essere considerata forse l'esperienza più amara della usa esistenza. Nel 2009 infatti, suo figlio Henry Surtees, che aveva seguito le orme del padre, muore in un tragico incidente automobilistico durante una gara di Formula 2.
Gli ignari fischi a Monza 2013
Una storia come poche quella di Surtees, che è sempre un piacere ricordare, soprattutto se può servire ad evitare quei momenti che non hanno niente da spartire con il mondo dello sport, come quelli andati in scena sotto al podio del GP di F1 a Monza lo scorso anno.
Vettel, che aveva vinto nel GP d'Italia, nella gara di casa per la Ferrari di Alonso, secondo al traguardo, veniva premiato proprio da Surtees sotto ad una ignobile pioggia di fischi. Fischi che, con ogni probabilità, venivano da persone che non sapevano nemmeno di avere davanti uno dei più grandi piloti di tutti i tempi. E non stiamo parlando di Vettel...