Jimmy Ghione, volto di Striscia La Notizia, e il suo amore per la Formula 1 e Max Verstappen

Jimmy Ghione, volto di Striscia La Notizia, e il suo amore per la Formula 1 e Max Verstappen
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Jimmy Ghione, oltre ad essere un volto molto noto del giornale satirico Striscia La Notizia, ha avuto un passato nel mondo del motorsport ed ancora oggi bazzica nei paddock della Formula 1. Il suo pilota preferito? Max Verstappen
16 ottobre 2024

Quando l’abbiamo visto aggirarsi per il paddock di un circuito di F.1 con fare disinvolto, per un attimo abbiamo “temuto” che stesse per piazzare uno dei suoi servizi a Striscia la Notizia. Invece Jimmy Ghione bazzica i paddock e i circuiti da tempo immemore, perché prima di occuparsi del notiziario satirico (ma non troppo a vedere le inchieste che saltano fuori) Jimmy ha fatto il pilota e ha pure vinto un campionato con la Kia Venga, tanto che ancora oggi, quando può, indossa casco e tuta e ci riprova ancora: “Che ci faccio nei box? Ma ci sono un sacco di belle ragazze, sono felice di vedere che la presenza femminile nel motorsport è in aumento e la cosa mi piace! Scherzi a parte, ho portato mio figlio in pista perché sono riuscito a trasmettergli la passione per i motori e questa è la cosa più bella che potessi fare”.

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Oltre al campionato italiano vinto con la Kia, hai all’attivo anche Trofeo Maserati, il Porsche Cup e altre categorie… “Ho fatto il percorso inverso, di solito uno corre, vince e poi passa in televisione a condurre qualcosa. Io ho fatto prima televisione e poi mi sono cimentato in pista e ho vinto pure, come hai detto, un campionato italiano, ho corso contro piloti di spessore come Merzario, ma anche nel TCR ho incontrato ragazzini che vanno molto forte. Hai dimenticato anche Lamborghini e la Porsche Cup a Imola prima del GP di San Marino

Vero, mea culpa. Anche perché quella gara non finì proprio bene e ti restò attaccato il soprannome… “Vero, dopo quella gara mi chiamarono Jimmy Ghiaione perché gliela avevo parcheggiata in sabbia alla Variante Bassa, proprio davanti agli occhi di tutti che erano lì nel paddock. Conoscevo poco la macchina, poi la Porsche era una macchina difficile da guidare, c’erano piloti che correvano nel mondiale. Mica puoi inventarti così, ma per Jimmy Ghiaione l’etichetta è rimasta. Se non provi non puoi improvvisarti, fai la figura del cioccolataio…”

Ricordo anche alcune disavventure col Trofeo Maserati a Monza… “Vero, adesso che mi ricordo mi sono girato alla prima curva e mi sa che ho buttato fuori proprio te che scrivi”. Vero, confermo tutto… “Mi stavi antipatico! Scherzo perché ci conosciamo da anni e il bello del motorsport è il clima pulito che si respira, ci si bastona in pista ma poi si resta tutti insieme, è quello che mi piace e che apprezzo”.

Parlando invece di F.1, non è che fra un servizio e l’altro…“Devo dire che sono rimasto scocciato, anzi deluso, da gran tifoso di Verstappen che basta un aggiornamento su una macchina, vedi McLaren, e cambia tutto e finisci indietro. Secondo me bisognerebbe avere delle regole che se devi fare degli aggiornamenti, vadano fatti o a inizio stagione o alla fine, non durante. E’ vero che è bello mischiare le carte in tavola, ma Verstappen da che era il numero 1 adesso no. Si evince che il mezzo conta tantissimo e quindi torniamo a busso al discorso macchina pilota, uno senza l’altro non funziona. Comunque vedo un livello molto alto ed è anche bello che la McLaren sia arrivata al vertice, c’è più battaglia, più pepe e questo in fondo è un bene per la F.1 e per noi appassionati che seguiamo le corse da tempo”.

A Fasano ti hanno pure dedicato una curva… “Beh, clamoroso. Stavo partecipando alla gara in salita Fasano-Selva con una Kia. Ero arrivato in curva, nemmeno troppo veloce secondo me, ma ho sbattuto e mi sono ribaltato. Non ti dico le risate e gli sfottò della gente, ma poi il sindaco mi ha intitolato la curva l’anno dopo e devo dire che è stato tutto molto bello”

Quindi lo sport come panacea e come sfogo per tutti…“Sì e consentimi di dire ai ragazzi di venire in circuito, di seguire le gare. L’ambiente è sano, pulito, si impara molto. Specialmente sulla sicurezza stradale. Non fate i cretini per strada, allacciate le cinture, rispettate i limiti e le norme, perché una minima distrazione diventa fatale. Ecco, nel mio ruolo di personaggio pubblico mi sento proprio di dire questo ai ragazzi. Volete la velocità? Venite in circuito, su strada allacciate il casco, fatevi vedere, rispettate le norme, la vostra vita vale di più”. A questo punto più che Jimmy Ghiaione come ti chiamavano, direi proprio di chiamarti Jimmy Campione.

Da Moto.it

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