Jenson Button: il campione di F1 è nei guai per una Ford Bronco del 1970

Jenson Button: il campione di F1 è nei guai per una Ford Bronco del 1970
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Jenson Button, ex campione di Formula 1, accusato di frode, false dichiarazioni intenzionali e violazione del contratto e del codice condizionale per la vendita della sua Ford Bronco personalizzata del 1970
12 febbraio 2024

Il campione del mondo di Formula 1 nel gennaio 2022 ha messo in vendita la sua Ford Bronco personalizzata del 1970. Jenson Button per le trattative si è affidato ad una società d’aste, fornendo anche un elenco con tutti i proprietari dell’auto negli ultimi quattro anni, oltre alle personalizzazioni che era state fatte. Aggiornamenti di un certo spessore che hanno migliorato in termini di prestazione ed estetica la Bronco. Parliamo di sospensioni rialzate e nuove ruote da 17 pollice con pneumatici fuoristrada di BFGoodrich, oltre a nuovi ammortizzatori, iniezione di carburante Fitech, nuovo piantone dello sterzo e volante, batteria Optima, nuovo sistema audio e una verniciatura con tocchi personalizzati e interni in pelle color crema che riprendessero lo stile dell’auto.

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Senza contare queste modifiche volute da Button, che quest’anno tornerà in pista nel FIA WEC con il Team Jota, una Ford Bronco in buone condizioni costerebbe sui 32 mila dollari. Ma aver avuto nel proprio pedigree il nome di un pilota di Formula 1 ha fatto inevitabilmente lievitare il prezzo. Ad aversela accaparrata è stato Leo Eccles, il direttore di una società britannica, con la modica cifra di 166 mila dollari. Fin qui sostanzialmente nessun problema. Tuttavia, l’auto a più di due anni dall’acquisto non è stata mai ritirata da Eccles, che l’ha lasciata in un deposito degli Stati Uniti, dato che la Ford faceva parte della flotta di super auto che Button possiede a Los Angeles. Eccles ha deciso di fare causa a Button per frode sostenendo che il pilota ha mentito sulla proprietà del veicolo, in quando non è mai stato registrato a suo nome ma a quello della moglie. Foto sui social e dichiarazioni di Button ad un podcast confermano comunque che la macchina sia stata effettivamente guidata da lui ed abbia fatto parte del suo garage personale.

Eccles, secondo alcuni documenti legali depositati nella città del Nevada, avrebbe richiesto un rimborso completo dato che l’auto è stata paga più del valore effettivo essendo stata spacciata di sua proprietà. In aggiunta, avrebbe anche dichiarato che il veicolo è in condizioni peggiori di quelle pubblicizzate. L’avvocato di Button ha prontamente respinto le accuse mosse al suo assistito e la moglie di frode, false dichiarazioni intenzionali e violazione del contratto e del codice aziendale. La sua difesa si basa sul fatto che il pilota abbia pagato di tasca sua il deposito e le riparazioni richieste da Eccles, il quale rifiuta la consegna principalmente perché non può immatricolare la Ford Bronco in Sud Africa, paese dove attualmente risiede.

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