Incidente van’t Hoff, Wolff: “Amiamo tutti Spa, ma vale la pena approfondire le cause”

Incidente van’t Hoff, Wolff: “Amiamo tutti Spa, ma vale la pena approfondire le cause”
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La morte del diciottenne olandese Dilano van't Hoff in un incidente a Spa-Francorchamps durante una gara della FRECA ha fatto sollevare dubbi sul ruolo del circuito nella tragedia. Ecco come la pensano Toto Wolff e Max Verstappen
1 luglio 2023

“Il motorsport è pericoloso, e abbiamo imparato negli anni che gli uomini adulti azzardano sulle loro macchine, mettendo a rischio la loro vita. I diversi incidenti tragici che hanno visto coinvolti dei ragazzini mi lasciano senza parole”. Il team principal della Mercedes in F1, Toto Wolff, ha commentato così in un incontro con la stampa cui ha partecipato anche Automoto.it il terribile schianto costato la vita al diciottenne olandese Dilano van't Hoff nel corso di una gara della FRECA a Spa-Francorchamps.

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Un dramma, questo, che ha colpito molto Wolff non solo come membro integrante della comunità del motorsport, ma anche e soprattutto come papà. “Mi dispiace moltissimo per la loro famiglia – ha spiegato mostrando grande empatia - non riesco nemmeno a immaginarmi cosa possano provare in questo momento. Non ci sono parole per un incidente del genere”. E anche sua moglie, peraltro CEO della categoria propedeutica per giovani ragazze, la F1 Academy, è rimasta molto colpita. “Ho visto Susie dopo che la notizia era stata diffusa – ha rivelato - ed era in lacrime”.

Non è la prima volta che a Spa-Francorchamps occorre una tragedia che vede protagonista un giovane pilota. Nel 2019, a margine del weekend di gara della F1, morì Anthoine Hubert. È inevitabile, dunque, che vengano dei dubbi riguardo all’opportunità di far correre le categorie minori sul tracciato su cui, peraltro, tra poche settimane approderà anche la F1. “La FIA analizzerà la questione e ci dirà che cosa va fatto per migliorare la situazione”, ha commentato Wolff.

Amiamo tutti Spa per la pista che è, ma c’è qualcosa che potrebbe essere approfondito – ha osservato -. C’era poca visibilità, ed è successo quello che è successo. Dobbiamo però imparare da queste tragedie, per migliorare ancora la sicurezza in modo tale che le giovani vite dei piloti vengano salvaguardate il più possibile, anche se il motorsport di base resta uno sport pericoloso”.

Anche Max Verstappen, in conferenza stampa, è intervenuto sul potenziale influsso che il tracciato ha avuto sull’esito drammatico dell’incidente che ha visto coinvolto van't Hoff. “È facile dare la colpa alla pista – ha riflettuto il campione del mondo in carica - ma credo che si debba anche tenere conto del fatto che piovesse molto. Dobbiamo analizzare bene queste situazioni, per capire cosa può essere fatto per proteggere meglio i piloti”.

“È una vicenda incredibilmente triste – ha aggiunto Verstappen, tracciando poi un paragone tra la sua esperienza da giovane pilota e quella di van't Hoff -. Non lo conoscevo personalmente, ma era un pilota olandese che cercava di farsi strada, e aveva gli stessi sogni che avevamo noi alla sua età. È terribile per l’intera famiglia e per il resto delle persone coinvolte, a cominciare dal team, MP Motorsport. Conosco molta gente che lavora lì". 

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