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Mentre la Formula 1 era impegnata in Bahrain, anche la MotoGP era in pista per il Gran Premio del Qatar. In quel weekend Jorge Martin ha avuto un grande incidente che lo ha costretto ad un lungo ricovero a Doha. Massimo Rivola, CEO dell’Aprilia Racing, a Jerez, dove si è da poco conclusa la Sprint, ha puntato il dico contro la Formula 1 e la gestione delle piste condivise dal motomondiale e il Circus.
Durante la gara in Qatar, Martín è caduto in curva 14 e la dinamica dell’incidente l’ha visto travolgere da un’altra moto, quella di Fabio Di Giannantonio, che viaggiava a oltre 200 km/h. Il campione in carica di MotoGP ha riportato uno pneumotorace e undici fratture costali, oltre a una lieve infiammazione pleurica. Subito è stato ricoverato all’Hamad General Hospital di Doha, dove è stato sottoposto a drenaggio toracico per favorire la riespansione polmonare ed ora è finalmente di rientro in Spagna, dove continuerà le cure.
Dato che il suo polmone non poteva sopportare la pressurizzazione di un volo commerciale, Aprilia, come ha confermato Rivola, ha organizzato un volo medicalizzato per il rientro a Madrid, dove verrà sottoposto a ulteriori esami presso la Clinica Internazionale Ruber per monitorare la sua guarigione. Il CEO di Aprilia Racing, parlando con i giornalisti a Jerez, dove si è da poco conclusa la Sprint che ha visto protagonista Marc Marquez davanti al fratello Alex e Pecco Bagnaia, ha accusato la Formula 1 e la gestione delle piste condivise tra MotoGP e il motomondiale, affermando che le infrastrutture di sicurezza sono inadeguate per le moto.
“Il suo è stato un errore e sfortunatamente i cordoli in Qatar sono pensati per le vetture, non per le MotoGP, altrimenti sarebbe stato un semplice incidente. Ma questo non è stato il caso perché sappiamo che il rischio che abbiamo in MotoGP è veramente molto serio, soprattutto quando qualcuno di sorpassa” ha dichiarato nella media session di giovedì Massimo Rivola a Moto.it. “Onestamente penso che quando siamo sulla stessa pista usata dalla Formula 1 è difficile pretendere qualcosa. Non possiamo pretendere di cambiare i cordoli ogni volta. Mi ricordo che quando ero nel Circus con Charlie Whiting litigavamo spesso. Io sentivo mettere dell’asfalto oltre i cordoli fosse contro la sicurezza. Sono sicuro che se avessero messo della ghiaia o del prato, i piloti non affronterebbero la curva come fanno perché adesso sono costretti a comportarsi contro quello che gli dice il cervello. Dobbiamo considerare che quando la MotoGP condivide le piste con la F1, è quest’ultima che vince”.
La polemica portata avanti da Massimo Rivola viene puntualmente sollevata in diverse occasioni in quanto è un problema ricorrente. Ovviamente le due categorie richiedono due necessità diverse in termini di sicurezza ed approccio tecnico. E il bilancio cade spesso in favore della Formula 1. Se il Circus deve risolvere i problemi dei track limits inserendo dei cordoli, gli organizzatori eseguono senza considerare la sicurezza della MotoGP.