In Formula 1 è tempo di regolamenti di conti

In Formula 1 è tempo di regolamenti di conti
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Verstappen-Perez e Leclerc-Ferrari, ma non solo: in Formula 1 c'è aria di regolamento di conti
14 novembre 2022

Ultimo atto del mondiale ad Abu Dhabi e ultima occasione per vendette, rivalse e polemiche. In Brasile è andato in scena uno degli ultimi esempi di un mondiale vissuto sul filo della polemica, della gomitata nel fianco e non deve sorprendere se ciò avviene fra compagni di squadra, visto che il tuo vicino di box è il primo avversario perché dispone dei tuoi stessi mezzi. E in queste occasioni emerge il carattere dei piloti, gente egoista egocentrica e autoreferenziale. Altrimenti non sarebbero lì a suonarsele sul filo dei 300 all'ora se avessero una mente normale, una di quelle che noi poveri umani utilizziamo nel nostro ambito lavorativo. Il loro è fatto di lotte all'ultimo centimetro, di carognate in cui le conseguenze possono essere devastanti se il gioco finisce male. Un modo diverso di intendere la vita.

In un mondiale concluso da tempo, con i doppi titoli a Red Bull e Verstappen, ma ancora apertissimo per i regolamenti di conto in atto. Quello dei due compagni di squadra in Red Bull, con Verstappen che rifiuta dare la posizione a Perez: "Ho le mie ragioni" ha tuonato via radio. "Dopo tutto quello che ho fatto per lui" ha replicato il messicano. Segno di una convivenza non proprio felice, nascosta sotto al tappeto delle vittorie, che fa capire tante cose su Verstappen, la sua fame di vittorie e il ruolo dei compagni di squadra. E che dire di Leclerc, messo a muro nelle fasi iniziali di gara da Norris e capace, grazie anche a due safety car e alla strategia (stavolta perfetta) della Ferrari di risalire fino al quarto posto e chiedere, implorante, al suo box di farlo passare davanti a Sainz: "Negativo, è sul podio, non possiamo farlo" la replica dura e senza appello. "Ok, capisco, ottimo lavoro..." la conclusione amara di Leclerc. Ovvero, in entrambi i casi: io prima della squadra.

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L'egoismo mascherato da dedizione. In fondo sono uomini, corrono prima per se stessi e poi per il team. Non deve stupire se il loro mondo ruota tutto attorno a sè. E quando c'è una crepa, si cercano scappatoie presso altri lidi, fin tanto che i contratti sono blindati e non offrono scappatoie per anticipare le fuoriuscite. Casi diversi, stesso sintomo. Poco da dire. E nella corsa dei duelli rusticani, non stupisce la ruotata di Verstappen ad Hamilton "Non è stato un incidente di gara" ha detto l'inglese. Perché certe cose, in pista fra di loro le capiscono subito. E che dire di Alonso che con Ocon al sabato finisce a sportellate, viene multato per la manovra pericolosa e domenica, in gara, dal box via radio dicono in maniera netta a Ocon: "E' più veloce, fallo passare" e la replica "ma sto prendendo Vettel, lasciatemi fare". "Fallo passare" e fine delle trasmissioni. Un mondiale che non ha più nulla da dire ma che lascia aperta la porta a vendette, rivalse e polemiche.

Finita qui? Affatto. Un altro col dente avvelenato è Pierre Gasly. Ne ha piene le tasche di Alpha Tauri e di quel mondo Red Bull che lo ha illuso e avvilito dopo, tanto che appena firmato il rinnovo, alla prima occasione è scappato in Alpine. Dove ritrova Ocon con il quale i rapporti non sono difficili, sono pessimi. Vecchie storie fuori dalle piste, compagnie comuni e via di questo passo. "Noi di sicuro lo abbiamo deluso perché non gli abbiamo dato una gran macchina, ma non è che lui poi sia stato così collaborativo..." dicono oggi a Faenza. Di sicuro è un altro spigoloso, capace della gomitata al fianco se serve. Alonso Ocon, Verstappen Perez, Leclerc Sainz, e mettiamoci anche Hamilton Russell, perché gli abbracci e i complimenti ci stanno, ma le proteste via radio col team "Siamo gli unici con gomme vecchie, sicuri sia la strategia giusta?" fa capire che quella vittoria la voleva lui. In fondo è un altro esempio di autoreferenziale egocentrico. Se non fosse così, non farebbe il pilota, dove ognuno di quei 20, Latifi compreso, pensa di essere meglio degli altri 19. Altrimenti non sarebbe lì. Abu Dhabi, fra sette giorni, l'apice di questi regolamenti di conti. 

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