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Tanti titoli mondiali tutti insieme, su un podio, non si erano forse mai visti. Perché se in Canada Max Verstappen ha vinto senza problemi, vedere Alonso e Hamilton alle sue spalle suonarsele di santa ragione, ha fatto capire la differenza fra un pilota titolato e un semplice campione, se ci passate il termine. A corollario c’era lui, il vero campione del mondo di F.1: Adrian Newey, salito sul podio perché è stata la vittoria numero 100 per la Red Bull e se si guarda al palmares del tecnico britannico, salta subito all’occhio la differenza.
Se Hamilton 7 mondiali, Alonso e Verstappen due a testa per un totale di 11 titoli, ebbene Newey da solo vanta 11 mondiali piloti e 10 costruttori con 191 vittorie. E ottenuti con McLaren, Williams e Red Bull. Perché non c’è dubbio che dietro al trionfo di Verstappen ci sia sempre e solo la lunga mano del tecnico inglese e se si guarda a Perez, che ha la stessa macchina ma ha concluso sesto dietro anche alle due Ferrari di Leclerc e Sainz, si capisce che qualcosa in squadra non torna se con la stessa vettura uno domina e l’altro arranca, pur non essendo così scarso come la classifica farebbe intendere.
In ogni caso è stato un GP corso sul filo dei decimi e quando alla vigilia Alonso aveva detto che stavolta Verstappen non se ne sarebbe andato via con 20 secondi, aveva ragione. Perché solo sul finire lo spagnolo ha mollato il colpo, forse anche per una scelta infelice di gomme nel secondo pit stop, perché dopo essere partito con le medie, nel primo stint ha montato le dure e pure nel secondo, mentre Verstappen e Hamilton avevano le medie. Sembra quasi la replica di Montecarlo dove Alonso ha fatto la stessa strategia.
In ogni caso Red Bull, Mercedes e Aston Martin ancora davanti alla Ferrari che, a onore del vero, stavolta ha mostrato dei progressi perché il quarto posto di Leclerc e il quinto di Sainz, con lo spagnolo che forse aveva qualcosa in più di passo ma subito stoppato dai box “Non attaccare Leclerc” hanno girato a pochi decimi dai rivali davanti. Un segnale incoraggiante anche perché partiti con le medie sono stati fra gli ultimi a cambiarle al 38 e 39 giro, durata che normalmente la Ferrari non ha mai visto in precedenza. Per cui un qualcosa di buono si è visto anche se non si lotta ancora per la vittoria e i tre davanti sembrano avere qualcosa in più, specialmente Mercedes nella gara delle modifiche.
E a proposito di Mercedes, da segnalare la gara di Russell che dopo essere andato a muro al 12 giro, dopo il rientro ai box, sostituito musetto, gomme e tutto quello che poteva, l’inglese è risalito fino all’ottavo posto e non era nemmeno lontano dagli altri davanti. Peccato il ritiro, ma segnale che Mercedes qualcosa l’ha capita e comincia a mostrarlo. Fra due settimane si va in Austria, pista favorevole a Red Bull (anche se dobbiamo trovarne ancora una poco favorevole…) per cui occhio alla festa Red Bull perché di questo passo il mondiale si chiude per agosto…