Illien, ex-motorista Mercedes: «F1 ibride? Troppo complicate, meglio il doppio turbo»

Illien, ex-motorista Mercedes: «F1 ibride? Troppo complicate, meglio il doppio turbo»
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Mario Illien, ex motorista Mercedes, oggi consulente Red Bull, propone di applicare il doppio turbo alle monoposto di F1. Una soluzione che abbatterebbe i costi per i team e che renderebbe le gare più spettacolari |<i> P. Ciccarone</i>
3 dicembre 2014

Abi Dhabi - Lo vedi nei box della Red Bull intento a leggere grafici, parlare coi tecnici e farsi una cultura sui nuovi motori turbo ibridi. Lui saluta gentile e risponde divertito: “Ah sei ancora qua in giro? Pensavo ti avessero rottamato!” e via con sorrisi e gli occhi azzurri divertiti nel ritrovare vecchi volti del suo passato, recente, in F.1.

 

Mario Illien, papà della Ilmor, la società che materialmente costruiva i motori Mercedes F.1 campioni del mondo con le McLaren, è tornato in F.1, stavolta come consulente Red Bull per i motori Renault Infiniti.

 

Ci si dà appuntamento poi, ma in pista non ci si riesce mai e così capita che girando per il duty free di Abu Dhabi, complice la nebbia che ha bloccato decine di voli a terra, si cominci a parlare di questa F.1 di queste regole e dei costi. Mario Illien è un pragmatico e non ci mette molto a mettere il dito nella piaga.

mario illien
Mario Illien, ex motorista Mercedes, oggi è consulente per la Red Bull

 

Cosa ne pensi delle nuova F1 con motori ibridi?

«Sono motori complicatissimi – dice – non è tanto la parte termica, con turbo e altro a creare problemi, quanto la parte elettronica. Un insieme di cose difficili da capire, tenere sotto controllo e sviluppare. Certo, per un tecnico è una sfida importantissima, davvero una serie di domande e risposte da risolvere prima possibile, ma è anche vero che le gare dovrebbero essere più semplici. E meno costose. La ricerca tecnica è affascinante, capisco che da questi motori si imparano cose importanti per le auto di serie, ma è tutto molto caro e complicato. L’elettronica la fa da padrona, fra batterie, recupero di energie e altro ancora è impressionante la mole di dati su cui bisogna lavorare!».

 

Visto che è una sfida tecnica ad altissimo livello, bisogna fare i conti con le spese sempre più alte…

«Io una idea l’avrei e qualcuno è d’accordo con me. Se a questi motori mettiamo il doppio turbo avremo più potenza dal motore termico, in modo da rendere le auto più veloci, poi si potrebbe ridurre il recupero di energia rendendolo meno complicato. I motori col doppio turbo sono molto meno costosi, perché si lavora sulla meccanica, e molto meno complicati per il recupero di energia. Certo, capisco sarebbe un mezzo passo indietro, ma resta sempre la sfida dei consumi, andare più forte consumando meno. Il problema? E’ una decisione politica, per cui anche se i costruttori, la maggior parte, sarebbe d’accordo, poi le regole vanno ratificate dalla federazione dopo aver sentito il parere di tutti».

Una fornitura potrebbe costare meno di 8 milioni di euro contro i 20-25 di oggi

 

«E credo che non se ne faccia niente di niente. Un peccato, una fornitura potrebbe costare meno di 8 milioni di euro contro i 20-25 di oggi, i motori andrebbero forte lo stesso e le squadre risparmierebbero tantissimi soldi. In tempi di crisi come quelli attuali, sarebbe la soluzione più logica, ma non tocca a me prendere decisioni. Io so soltanto che abbiamo una sfida tecnica difficilissima, davvero pesante, affascinante per un tecnico, incomprensibile per uno spettatore normale».

 

E allora, benvenuta formula complicazione. Altrimenti non sarebbe F.1.

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