Il naufragio di Porticello a Palermo coinvolge la F1: ecco il collegamento tra McLaren e Mike Lynch

Il naufragio di Porticello a Palermo coinvolge la F1: ecco il collegamento tra McLaren e Mike Lynch
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Il naufragio di Porticello, in provincia di Palermo, sconvolge anche il paddock di Formula 1, che si trova ora a Zandvoort per il Gran Premio d'Olanda. Ecco quale è il collegamento con tra la McLaren e Mike Lynch
24 agosto 2024

Il naufragio di una barca a vela di 56 metri nel tratto di mare davanti a Porticello, in provincia di Palermo, sta animando le conversazioni del paddock perché fra le vittime compare anche Mike Lynch, 59 anni, fondatore della multinazionale informatica Autonomy e il presidente della Banca di Investimenti Morgan Stanley, Jonathan Bloomer.

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Laffondamento della Bayesian sta tenendo banco nel paddock perché Lynch era sponsor da tempo della McLaren e il suo top manager, Stephen Chamberlain, era morto appena 24 ore prima in un incidente stradale nel Cambridgeshire, investito da una donna mentre faceva jogging. La McLaren non ha cambiato colorazione né messo alcun simbolo sulle proprie vetture, come se la cosa non riguardasse in alcun modo la sponsorizzazione e la scomparsa di due dirigenti di spicco. La società in questione è una delle prime al mondo in fatto di sicurezza informatica ed è da tempo impegnata nella guerra cibernetica in Ucraina e coinvolta nella cyber security nelle prossime elezioni USA per il presidente.

Si ricorderà che già in passato ci furono accuse verso la Russia per presunte intrusioni nelle elezioni con manipolazioni software. La società in questione lavora non solo per gli USA ma anche per i servizi segreti inglesi e israeliani del Mossad. Insomma, uno dei pilastri della guerra cibernetica, che rappresenta al meglio il futuro dei contrasti fra nazioni e degne di una spy story. E parlando di spy story, un altro colosso russo della cyber security, il cui marchio è scomparso, era stato accusato di aver inserito un software nei programmi anti virus che dirigeva le informazioni aziendali verso terzi non autorizzati. Il software è stato bandito dalle pubbliche amministrazioni nazionali ed europee, ma era anche la base in un grosso team di F.1 che ha dovuto rivedere tutti i programmi e le procedure di sicurezza interna in materia di progettazione e industriali dopo la scoperta del software dannoso.

Che F.1 e servizi segreti viaggino a braccetto non è una novità di oggi. Una ventina di anni fa, ad esempio, le prime comunicazioni via radio e la trasmissione dati dalla pista alla sede del team, venivano criptate con un sistema in uso al Mossad per impedire ai team rivali di accedere alle informazioni. Per quanto riguarda le comunicazioni via radio la FOM e la federazione hanno voluto che fossero in chiaro e disponibili al pubblico, mentre la trasmissione dati dal circuito alla sede e viceversa, sono ancora codificate e rappresentano una mole impressionante di dati (diversi terabyte al secondo) che solo sofisticati sistemi software possono gestire. E qui entra in gioco la ricerca di soluzioni in uso nella guerra informatica e, di conseguenza, la presenza di personaggi e aziende che di solito operano in settori diversi dalle competizioni. Ed ecco perché il naufragio di Palermo, con i suoi tanti dubbi e perplessità, alimenta quel clima da spie e di guerra che con la F1, in teoria, non avrebbe niente che spartire.

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