Il futuro di Antonio Giovinazzi sarà in Formula 1?

Il futuro di Antonio Giovinazzi sarà in Formula 1?
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Con un mercato piloti decisamente vivace, Antonio Giovinazzi può sperare davvero di tornare in F1?
1 settembre 2022

Dal computer alla pista, dal simulatore all'abitacolo di una vera F.1. Il GP d'Italia a Monza rappresenta per Antonio Giovinazzi il ritorno al reale dopo tanto lavoro nel virtuale. Il terzo pilota Ferrari, infatti, dopo le giornate di lavoro al simulatore, torna a guidare in una sessione di prove vere in F.1. Lo farà con la Haas a Monza e ad Austin per il GP Usa. Sarà solo un'ora al venerdì mattina, ma sufficiente per riaprire la speranza di rivedere il pilota italiano in pianta stabile nel circus. Unico rappresentate tricolore nella massima serie, dopo il decennio di buco dopo Trulli e Fisichella, Giovinazzi ha rappresentato la nostra unica presenza nel mondiale F.1 che si è interrotta l'anno scorso, quando la Sauber Alfa Romeo ha rinnovato il team col finlandese Bottas e il cinese Zohu relegando in panchina a Maranello Giovinazzi.

In un mondiale dove il tricolore e il made in Italy sono protagonisti con la Ferrari e Alfa Romeo, vedere il nostro unico rappresentate fuori dal giro che conta fa male. Dai tempi in cui la griglia di partenza era composta dal 50 per cento di piloti italiani, alla scomparsa del genere, quasi a dover richiedere l'intervento di un organo di protezione, come accade col WWF e le specie protette. Salvata il soldato Giovinazzi, verrebbe da dire. Quello che è certo è la mancanza di appoggi economici e anche a livello federale i nostri ragazzi sono un po' allo sbando. Per non perdere l'abitudine alla competizione, Giovinazzi ha disputato una stagione sotto tono nella F.E, la categoria tutta elettrica che ha disputato un mondiale. Ne valeva la pena o era meglio stare fermi a casa in panchina?

"Diciamo che la F.E è stata importante per tenersi in forma fisicamente, mantenere l'attitudine mentale alle qualifiche e alla gara, lavorando a stretto contatto con il team imparando le varie problematiche. Sapevo che dopo l'uscita dal team Alfa F.1 non avevo molte opzioni e che questa era l'unica praticabile, anche se ero conscio non fosse la più competitiva. L'alternativa era starsene in panchina ad aspettare gli eventi, mentre così in caso di chiamata per qualche sostituzione o spiraglio improvviso, ero pronto e allenato". Nonostante lo scarso livello del team, a fine stagione Giovinazzi ha lottato alla pari col campione del mondo De Vries nell'ingresso alle semifinali dell'E-Prix di Londra, dimostrando che il pilota c'è ancora così come le sue qualità.

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E adesso il ritorno al volante con la Haas a Monza: "Ringrazio il team per questa opportunità e sono davvero felice poter contribuire allo sviluppo e al lavoro di una squadra che già in passato mi ha dato fiducia nel 2017" ha detto Antonio, che ha corso 62 GP e raccolto 21 punti iridati nelle tre stagioni al volante dell'Alfa Sauber fra il 2019 e il 2021: "Sono molto contento di tornare a guidare in una sessione ufficiale di F.1. - ha detto Giovinazzi - perché è importante testare una vettura dal vero e non solo al simulatore. Sarà l'occasione per prendere confidenza con le auto di nuova generazione, è il modo migliore per essere pronti in caso dovessi essere chiamato come pilota di riserva".

Quale futuro per Giovinazzi, allora? I posti disponibili sono pochi e la pazza stagione estiva, con il ritiro di Vettel, la sostituzione con Alonso, l'accordo di Piastri con Alpine poi smentito, il licenziamento di Ricciardo dalla McLaren, i dubbi su Mick Schumacher alla Haas e la Williams che deve decidere il futuro nel team, lasciano qualche speranza a Giovinazzi. Alpine potrebbe essere la sorpresa, complice anche il presidente Luca De Meo che vedrebbe bene il pilota pugliese in squadra, ma per Antonio il problema e la soluzione resta solo una: Ferrari. Magari non solo in F.1, visto anche il programma Hypercar per la 24 ore di Le Mans. Giovinazzi ha infatti confidato ad amici: "Vincere Le Mans rappresenta un sogno per tutti i piloti, farlo al volante di una Ferrari che torna dopo 50 anni sarebbe un modo incredibile per scrivere una pagina di storia importante". Certo, ma sarebbe anche bello tornare in pianta stabile in F.1, anche se le strade col cavallino rampante dovessero separarsi. Perché Giovinazzi merita il circo iridato: salvate il soldato Antonio, se lo merita.

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