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La stagione 2025 della Formula 1 è alle porte. Questo campionato si preannuncia veramente al cardiopalma, ma sarà anche l’ultimo con l’attuale regolamento tecnico. Infatti, a partire dal 2026 inizierà una nuova era del Circus che cambierà profondamente dato che le novità previste riguardano, oltre al telaio e l'aerodinamica, anche il motore e il carburante che al 100% sostenibile.
Esternamente le nuove monoposto diranno addio al DRS e all’effetto suolo, ma i veri cambiamenti riguarderanno il motore dato che sarà caratterizzato da una suddivisione quasi al 50/50 tra la potenza di un motore a combustione interna V6 e quella di un motore elettrico MGU-K più potente, aumentando la dipendenza dall'energia elettrica rispetto agli attuali propulsori. Questa scelta della FIA è motivata alla base dalla volontà di attrarre nuovi costruttori in Formula 1. E in parte questa mossa ha funzionato dato che dal 2026 Audi diventerà un costruttore, dopo aver acquisto la proprietà della Sauber, e presto anche Cadillac potrebbe aggiungersi a Ferrari, Mercedes, Honda e Ford. Infatti, già dal prossimo anno Cadillac costituirà l’undicesimo team in griglia insieme a General Motors, ma utilizzerà power-unit made in Maranello, ma prospetta di iniziare a sviluppare a sua volta un motore dal 2028.
Altro fattore che cambierà la Formula 1 del futuro è l’utilizzo del carburante. Addio a combustibili fossili per fare spazio a carburanti sintetici meno inquinanti, che fanno parte di un progetto ben più ampio della categoria che punta ad eleminare entro il 2030 l’impronta di carbonio. Con l’utilizzo degli e-fuel, potrebbero tornare ad spingere le monoposto del futuro anche i motori V10, utilizzati per l’ultima volta dall’intera griglia di partenza nel lontano 2005. A suggerire questo ritorno al passato è stato Ben Sulayem, presidente della FIA, che vorrebbe che questa opzione di utilizzare i V10 con carburanti 100% sostenibili venga presa in considerazione dell’organismo di governo, gli azionisti e tutti i team di Formula 1.
"Il lancio della F1 di questa settimana a Londra ha innescato molte discussioni positive sul futuro dello sport – ha scritto sui suoi social media Ben Sulayem - Mentre attendiamo con ansia l'introduzione delle normative del 2026 su telaio e power unit, dobbiamo anche aprire la strada alle future tendenze tecnologiche del motorsport. Dovremmo prendere in considerazione una serie di direzioni, tra cui il suono ruggente del V10 alimentato a carburante sostenibile. Qualunque direzione venga scelta, dobbiamo supportare i team e i produttori nel garantire il controllo dei costi sulla spesa per R&S”.
Questa è principalmente una risposta al Presidente e CEO della Formula 1 Stefano Domenicali che ha lasciato intendere che gli piacerebbe anche esplorare quali alternative alle attuali power unit ibride siano praticabili nel settore. “Se il carburante sostenibile sta facendo il suo lavoro per raggiungere zero emissioni e stiamo affrontando il tema della sostenibilità nel modo giusto, forse non abbiamo più bisogno di essere così complicati o così costosi in termini di sviluppo del motore. Quindi potremmo pensare di tornare a motori molto più leggeri e magari con un bel suono” aveva infatti dichiarato Domenicali lo scorso agosto ad Autosport.
Tuttavia, presumere un cambio regolamentare per tornare ai V10, anche con l’utilizzo dei carburanti sintetici, è pressocché impossibile, soprattutto a breve termine. Una nuova era della Formula 1 è ormai alle porte e chiedere ai team di fare un passo indietro potrebbe portare a non poche polemiche, tenendo ben a mente quanti investimenti, economici e non, sono stati fatti negli ultimi anni. “Qualunque sia la direzione scelta, dobbiamo sostenere i team e i costruttori nel garantire il controllo delle spese – ha aggiunto Ben Sulayem – i risultati per i nostri membri e i nostri fan saranno sempre al centro di tutto ciò che facciamo, insieme all’importante lavoro per rendere lo sport più sicuro e sostenibile per i decenni a venire, assicurando che le generazioni future possano godere della Formula 1”.