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Budapest – Come partono così arrivano, di solito in Ungheria lo schieramento di partenza equivale a quello d’arrivo e anche quest’anno le eccezioni sono state poche. Tanto per cominciare, partire dalla pole ha garantito a Lewis Hamilton di arrivare alla prima curva con la strada sgombra e forse per questo o la distrazione la McLaren arriva subito a ruote bloccate rischiando l’uscita.
Dietro Grosjean si arrota con Vettel e fa perdere al pilota della Red Bull il vantaggio della traiettoria pulita col risultato che ne approfitta anche Button che sfila Vettel e permette ad Alonso di accodarsi. Mentre la Ferrari di Fernando è stata protagonista di un bel via, quella di Massa perde tempo e posizioni alla prima curva, tanto che pure Senna infila il connazionale e lo tiene dietro per tutta la gara. Insomma, un disastro.
Raikkonen rischia con il compagno di squadra ma dimostra le potenzialità del team
Chi invece dimostra che partire indietro, quinto, non fa bene su questa pista, è Raikkonen che alcuni danno in contatto con la Ferrari, alimentando le tante voci di mercato che probabilmente non cambierà di molto ma intanto fa discutere. Con un passo di gara da primato Raikkonen recupera dapprima su Button poi su Alonso nel corso del primo e secondo pit stop ed è proprio dopo la seconda sosta che accade il fattaccio: Raikkonen esce dai box appaiato a Grosjean che arriva lanciato, ma all’interno la Lotus del finlandese non molla e anzi allarga fino a spingere il francese nell’erba e per poco non ci scappa il botto: «E’ colpa mia – dice Raikkonen – ho staccato il limitatore di giri troppo tardi e sono arrivato lento alla prima curva, siamo arrivati appaiati ma potevo mantenere la mia posizione ed è quello che ho fatto…»
Replica di Grosjean, rabbuiato in volto… «Sono cose che capitano. Sfortunatamente… Sono rimasto bloccato dietro a un doppiato che aveva la bandiera blu ma non mi ha fatto passare, ho perso un secondo e mezzo e questo spiega perché Kimi è finito davanti a me, ho toccato il cordolo ho perso aderenza e del tempo per rimettere dritta la macchina, questo è tutto.»
Il finlandese sperava in un decadimento delle gomme di Hamilton
Eric Boullier, dopo la gara, non era proprio contento del quasi demolition derby dei suoi piloti che, a onore del vero, non è la prima volta che si sfiorano. Prima o dopo succederà il fattaccio e saran dolori. Intanto Hamilton comincia a perdere terreno da Raikkonen che a 25 giri dalla fine vede la sagoma della McLaren davanti a sé, a meno di un secondo: «Ho usato il DRS ma non c’era lo spazio per provare a passare – dice Kimi – ci fossero stati altri 20 giri dopo la gara non sarebbe cambiato niente, speravo che crollassero le gomme a Lewis ma non è successo nulla.»
Secondo Hamilton il divario dalla Lotus si era ridotto per un motivo semplice: «Al primo pit stop la squadra ha avuto un problema con la gomma posteriore, ho perso molto tempo, per fortuna nel secondo è andato tutto bene e siamo stati velocissimi. Con Kimi alle spalle non ho potuto distrarmi un momento e ho guidato sempre al 100 per 100.»
Le tasche? Aumentano il peso! Parola di Hamilton!
Tra l’altro c’è da segnalare una curiosità su Hamilton, prima della corsa in Ungheria ha chiesto alla Sparco di fargli una tuta senza tasche: «Danno fastidio su una pista tortuosa e preferisco non avere niente che stia a contatto con l’abitacolo, e poi abbiamo risparmiato del peso.»
Un errore strategico si riflette sulla prestazione di Webber
Roba da matti… Intanto la Red Bull commette l’errore strategico che manda in bestia Webber: l’australiano viene chiamato ai box per il terzo pit e subito dopo tocca anche a Vettel, il quale però perde il podio ma arriva in volata, mentre Webber, che era davanti ad Alonso, finisce nel traffico e retrocede dietro a Button e Senna, perdendo altri punti dal ferrarista che invece gongola «temevamo il degrado delle gomme – dicono alla Red Bull – e lo abbiamo fatto per precauzione.»
Una cautela che non ha salvato il bilancio di una squadra che è sempre più nell’occhio del mirino, sia dei commissari sia della stampa che paventa irregolarità e comportamenti anomali. Poi, al 69° giro, finalmente arriva la bandiera a scacchi a mettere fine alla processione noiosa che ha visto un solo sorpasso, quello di Maldonado su Di Resta, penalizzato dai commissari perché ha toccato leggermente l’avversario.
Va avanti così, oltre a correre su piste idiote dove non si passa, i piloti dovranno avere il regolamento sul cruscotto per capire dove e cosa fare. Peccato che le norme vengano scritte da gente che non ha mai corso in vita sua e dettano legge. Ma questa è un’altra storia. Da domani tutti in vacanza, si torna in pista il 2 settembre, con Alonso sempre più leader del mondiale.
A seguire i risultati di gara:
1-Lewis-Hamilton-McLaren-Mercedes
2-Kimi-Räikkönen-Lotus-Renault-+1.0 sec
3-Romain-Grosjean-Lotus-Renault-+10.5 sec
4-Sebastian-Vettel-Red Bull Racing-Renault-+11.6 sec
5-Fernando-Alonso-Ferrari-+26.6 sec
6-Jenson-Button-McLaren-Mercedes-+30.2 sec
7-Bruno-Senna-Williams-Renault-+33.8 sec
8-Mark-Webber-Red Bull Racing-Renault-+34.4 sec
9-Felipe-Massa-Ferrari-+38.3 sec
10-Nico-Rosberg-Mercedes-+51.2 sec
11-Nico-Hulkenberg-Force India-Mercedes-+57.2 sec
12-Paul-di-Resta-Force India-Mercedes-+62.8 sec
13-Pastor-Maldonado Williams-Renault-+63.6 sec
14-Sergio-Perez Sauber-Ferrari-+64.4 sec
15-Daniel-Ricciardo-STR-Ferrari-+1-giro
16-Jean-Eric-Vergne STR-Ferrari-+1-giro
17-Heikki-Kovalainen-Caterham-Renault-+1-giro
18-Kamui-Kobayashi-Sauber-Ferrari-+2-giri
19-Vitaly-Petrov Caterham-Renault-+2-giri
20-Charles-Pic-Marussia-Cosworth-+2-giri
21-Timo-Glock-Marussia-Cosworth-+3-giri
22-Pedro-de-la-Rosa-HRT-Cosworth-+3-giri
23-Narain-Karthikeyan-HRT-Cosworth-ritirato
24-Michael-Schumacher-Mercedes-ritirato