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Il dolore più grande? Vedere quella Ferrari 312 B3 danneggiata, con sospensione, alettone e altro ancora a pezzi. Un atto "criminale" a sentire Jean Alesi il giorno dopo il GP Montecarlo storico. Una gara che Jean stava dominando dal via, con una partenza al fulmicotone e una condotta attenta e guardinga: "Mica possiamo distruggere certe opere d'arte" ha detto. In questo modo voleva evitare la sorte di Alex Caffi e René Arnoux che avevano danneggiato in prova le altre due Ferrari del team Mathusalem che le aveva schierate per Monaco insieme a una Maserati affidata a Pastor Maldonado. Monaco sfumata sul finire, come accadde con la Benetton nel 96 e in altre gare. Un rammarico enorme perché Jean, a vincere con quella Ferrari, a Montecarlo, ci teneva davvero tanto e per farlo oltre al giro più veloce in gara, non aveva sbagliato nulla. La Lotus di Marco Werner era più recente di due anni, una evoluzione tecnica in cui la Lotus era superiore alla Ferrari progettata dall'ingegner Mauro Forghieri. Eppure, Alesi ha dovuto alzare bandiera bianca a tre giri dalla fine.
Lo abbiamo raggiunto al telefono e la sua rabbia non è ancora smaltita, perché va bene l'incidente di gara, ma rovinare un pezzo storico così proprio non gli è andata giù: "Posso dire che è da criminali distruggere certe macchine in quel modo. Va bene il Montecarlo storico e la battaglia ravvicinata, la lotta e tutto il resto, ma fino a un certo punto. Occorre rispetto. Nel momento che Werner esce più veloce di dall'ultima curva e mi passa in staccata, ci sta. Fa parte del gioco. Ma mi ha tamponato due o tre volte a ruote dritte: bam, bam una due tre volte nel cambio. Solo che stavolta mi ha colpito sulla ruota posteriore sinistra, sollevandomi da terra e spedendomi contro il muro. Dopo per giustificarsi mi ha detto che io avevo mancato una marcia e quindi avevo rallentato: tutte balle, perché la marcia l'avevo già inserita prima che mi colpisse...". Un erroraccio quindi di Werner e un modo per accampare scuse nei confronti di chi aveva meritato la vittoria e non aveva sbagliato niente in una gara importante: "L'anno prossimo ci torno, ci potete giurare" la promessa di Jean Alesi!