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In Germania potrebbe tornare la febbre da F1. Ma come, dite voi, hanno le Mercedes che stravincono e ancora non gli è salita. Certo, ma vuoi mettere l’uomo, il pilota, il corridore tedesco che vince magari su una Ferrari e.. Non si chiama Vettel, ma Schumacher? Ecco allora che la gestione dell’impianto di Hockenheim auspica un futuro in F1, monoposto rossa, per Mick, figlio di Michael.
Il rinnovo di un contratto per la F1, per ospitare un GP, è roba pesante. Lo sanno bene da noi, a Monza e pure a Roma (vedi ACI) lo sa anche l’uomo che più “comunica” negli ultimi mesi la stessa difficoltà nelle zone del Baden-Württemberg, Jom Teske. Quelli di Hockenheim le giocano tutte le carte, per far vedere che la loro gara è importante in calendario, da non perdere o far pagare troppo in diritti da versare.
Il migliore asso in quel mazzo di carte è rappresentato da un simbolo che non è quello di quadri, ma è a forma di casco, multicolor: quello di Mick Schumacher. E allora, anche se il pupillo Ferrari ancora non si è troppo scoperto, giustamente, anche se il calendario F2, dove lui corre, non tocca Hockenheim, pare gli vogliano organizzare un piccolo test: giri di pista, sulla Ferrari F1.
Magari non quella di Vettel ma una delle tante di papà Michael. Il primo ad applaudire focosamente, accaldato sotto il sole di fine luglio quando la F1 tornerà a Hockenheim, sarebbe di certo mr. Teske. Che poi tutti i tedeschi di una certa età ricordano il poker di trionfi di Schumi e, magari, un pochino gli peserebbe sapere che se arriva a cinque primi posti, il britannico Hamilton risulterebbe nuovo mattatore di Hockenheim. Già la più vittoriosa auto è un’italiana, Ferrari e il più assiduo frequentatore della pole in griglia, il mitico Jim Clark (from UK): meglio correre ai ripari.
OMF