GP degli Emirati Arabi: il capolavoro di Raikkonen, Alonso e Vettel

GP degli Emirati Arabi: il capolavoro di Raikkonen, Alonso e Vettel
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I veri protagonisti del GP di Abu Dhabi sono stati Raikkonen capace di condurre una gara perfetta, Alonso che ha dato come sempre il 120% e Vettel autore di una rimonta davvero incredibile | <i>P. Ciccarone, Abu Dhabi</i>
4 novembre 2012

Abu Dhabi - A volte ritornano e vincono magari senza sapere il perché. Specie se ti chiami Kimi Raikkonen e ti ritrovi davanti a tutti dopo che il solito colpo di sfortuna ha messo KO Lewis Hamilton. Certo, più che sfortuna è incapacità tecnica della McLaren che da 5 gare ha un problema al cambio e non riesce a risolverlo.

 

Ma metti questo, la rimonta di Vettel che parte dai box, la grinta di Alonso che recupera come un dannato negli ultimi giri, un paio di safety car, botti da paura e alla fine il GP è volato via con tante aspettative e, alla fine, poca sostanza: erano 13 i punti che separavano Alonso da Vettel, dopo il traguardo con i due sul podio secondo e terzo dietro al vincitore Raikkonen, il bilancio parla ancora di 10 punti da recuperare.

 

Insomma, tanto rumore per nulla, ma anche tanto spettacolo. E’ cominciata con la penalizzazione a Vettel perché non aveva benzina sufficiente a bordo e qua la Red Bull ha le idee chiare «Ha sbagliato la Renault con le mappature e hanno fatto disastro – ha detto Newey – per cui c’era poco da fare.»

libere gp emirati arabi abu dhabi 2012 4
Alonso ha condotto una gara esemplare ma il distacco con Vettel in classifica generale si è assottigliato di soli 3 punti

 

Partendo dalla corsia dei box, dopo aver sostituito i rapporti al cambio, allungato la 7 marcia e modificato qualcosa, alla prima curva c’è stato il solito botto complice Grosjean che ne ha messi fuori gara un paio, di cui uno Hulkenberg, nelle reti…

 

Poi la safety car per rimuovere i rottami del volo di Rosberg decollato su Karthikeyan. E qua, dopo che Vettel aveva toccato Senna e rovinata l’ala anteriore, è andata in scena l’altra parte del dramma di Sebastian: dietro alla safety car, dopo aver rimontato fino alla tredicesima posizione, ha dovuto frenare e scartare di colpo per non tamponare Ricciardo.

 

Altra sosta ai box, altro tempo perso e rimonta dall’ultimo posto quando arriva la seconda safety car, grazie a un quartetto di matti composto da Perez, Di Resta, Grosjean (Ma va? Ancora lui?) e Webber che viene fatto secco dalla Lotus del francese.

La gara finisce con Kimi ottavo vincitore diverso della stagione e la Lotus che torna al primo posto, Alonso che è secondo e viene osannato come un eroe e Vettel che ha scritto una pagina sportiva di altissimo livello. Gli altri? Non pervenuti

 

A questo punto il quadro è chiaro: Hamilton è pronto con le valigie in mano, Raikkonen manda a quel paese il suo tecnico (Alan Permane, detto anche Topexan per i brufoli da adolescente sul volto) che gli dice di riscaldare le gomme: «Sì sì sì lo so me lo dite sempre e lo faccio di già…» Alonso riesce a rimontare e Vettel che si ritrova con Button nel mirino.

A questo punto comincia il capolavoro a tre del GP: Raikkonen non sbaglia un giro, Alonso rimonta come un disperato tirando fuori anche il cuore e buttandolo davanti all’ala della Ferrari.

 

Vettel infila all’esterno Button con una manovra da applausi a scena aperta e con gli ultimi cinque giri da paura, in cui possono vincere tutti e tre, la gara finisce con Kimi ottavo vincitore diverso della stagione e la Lotus che torna al primo posto, Alonso che è secondo e viene osannato come un eroe e Vettel che ha scritto una pagina sportiva di altissimo livello. Gli altri? Non pervenuti, stavano facendo un altro mestiere.

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