GP Centenario Monza, F1 2022: le sensazioni non da record (ma gradite)

GP Centenario Monza, F1 2022: le sensazioni non da record (ma gradite)
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Quello che più ha colpito dell’edizione centenario autodromo per il GP Italia F1: non solo in positivo e non solo in pista, ma grazie Monza
12 settembre 2022

OK, in questi incredibili anni Venti il GP a Monza è capillarmente seguito dal capace staff di automoto.it, che cura il Mondiale intero e io poco ci farei in sala stampa, ma… Come perdere i soli tre giorni dove la F1 accende quei troppo piccoli e soffocati motori a pochi passi da casa? Impossibile

Ecco allora quanto è riuscito a smuovere un “giovane” appassionato di gare (degli anni Ottanta e Novanta) con qualche sensazione intensa. Anche per chi la F1 non la segue più, reputandola meno coinvolgente nella sostanza rispetto ai tempi delle qualifiche tutte firmate dalla sequenza: Senna, Prost, Mansell, Berger, Patrese, Boutsen, Nannini… E via fino in fondo con distacchi abissali e tecniche motoristiche, professionalità, tanto diverse tra loro.

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Top sensation list Monza GP 2022

1) La bellezza del GP Italia F1, inscalfibile e viva anche dopo i cento anni della struttura. Che forse non “rende” come un tempo gli altri giorni e non è nemmeno l’autodromo più vecchio del mondo, ma il più vecchio ancora nel Circus

2) L’ottima organizzazione che sa gestire partner internazionali e questioni economiche, ma anche flussi di persone con tutti i limiti e i doveri di sicurezza dei giorni nostri. Dentro e poco fuori dal circuito, per ogni tipo di accesso e veicolo. Diverso il discorso servizi dovuti a un Mondiale che, in certe zone di chi non aveva biglietti "premium" ma il classico prato, hanno mostrato lacune.

3) La relativa educazione delle masse di tifosi tornati anche più che nel pre-covid e che, anche in orari tardivi, invero su di giri come nel pre-covid, non sembrano aver creato scempi per Parco e luoghi limitrofi come purtroppo accadeva un tempo

4) Quel po’ di giallo sulle Ferrari, se fosse stato un po’ meno e meno vivace

5) Gli ospiti VIP anch’essi mediamente disponibili ed educati, ben divisi anche per settori di attività (mancano solo un pizzico di clultura e scienza, poi ci siamo)

6) La massima carica dello Stato in autodromo

7) L’azzeramento totale di quella sensazione di vuoto e ristrettezza sociale, unite a una certa inquietudine, che hanno pesato sul GP 2020 e 2021

8) La Ferrari, anche se troppo giallina, anche nei box e Verstappen, anche se poco applaudito. Poi quelli che siedono in auto da corsa per lavoro ma girano in bici fuori dal paddock, come Vettel

9) Le urla dei tifosi, tante perché erano quelli del record di biglietti venduti nei tre giorni (eppure, sempre in quegli anni lontani parevano di più, piazzati e appesi ovunque trasgredendo qualche regola di troppo)

10) L’inno nazionale con i passaggi aerei tricolori (ma il primo non lo hanno ben udito tutti, purtroppo)

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