GP Brasile F1 2017: il commento alla gara di Interlagos

GP Brasile F1 2017: il commento alla gara di Interlagos
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Il commento al GP del nostro inviato nel Circus della F1
12 novembre 2017

SAN PAOLO - Una corsa, due eroi. Il primo, Sebastian Vettel, capace di bruciare al via Bottas e andare a conquistare la vittoria dopo una serie di delusioni a catena. Ci voleva per lui e per la Ferrari che si è confermata macchina competitiva e una squadra che per fortuna non ha perso il filo del successo. L'altro, Lewis Hamilton. Partito dai box con una rimonta spaventosa è arrivato a un passo dal podio, a pochi decimi da Raikkonen, terzo con la Ferrari, ma capace di esaltare il pubblico come poche volte si è visto.

Se uno, Vettel, ha ritrovato il sorriso, l'altro ha celebrato il quarto titolo mondiale dimostrando di essere senza dubbio il miglior pilota della stagione. Perché con la stessa Mercedes Bottas, partito dalla pole, non solo non è riuscito a stare davanti a Vettel alla prima curva, ma poi a gomme fredde (dopo la ripartenza con la safety e dopo il primo pit stop) non ha saputo sfruttare la sua vettura come invece ha fatto Hamilton che, a fine gara, ha rimangiato 18 secondi al compagno di squadra. Come dire che se Lewis fosse partito davanti, come al solito, e avesse mantenuto anche solo un ritmo più blando di quanto mostrato, ebbene avrebbe vinto con largo margine. Lo dicono i numeri della rimonta, ma lo dice anche il fatto che Vettel ha sempre tirato senza riuscire mai a guadagnare oltre 2 secondi o 3 su Bottas.

Una gara tirata, quindi, con lotte sul filo dei decimi se non millesimi addirittura, con i due davanti, Vettel e Valtteri, a tirare per il predominio, e uno (Hamilton) a tirare come un forsennato per recuperare il possibile. Se fosse salito sul podio sarebbe entrato nella storia, se avesse vinto sarebbe stato leggenda, ma questo GP del Brasile verrà ricordato di sicuro anche per quello che Hamilton ha fatto vedere in pista e per una Ferrari che magicamente ha ritrovato tutti i meccanismi al loro posto. Bilanciamento della vettura, motori potenti che non si rompono, un pilota che quando è davanti tira fuori il meglio, specie a gomme fredde sui rivali. Poi che anche Ricciardo, da ultimo alla prima curva a sesto con grande rimonta, o per Massa che 7 ha concluso in volata davanti ad Alonso e Perez chiudendo davanti al suo pubblico una bella carriera, beh sono motivi di ricordo e statistiche anche questi episodi, ma nulla in confronto a quanto si è visto davanti con un degno campione del mondo che ha onorato il mito di Senna nella sua città, sulla sua pista, davanti al suo pubblico, come meglio non avrebbe potuto.

 

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