Fra cielo e mare oltre la F.1 ecco la GP2 e i suoi problemi

Fra cielo e mare oltre la F.1 ecco la GP2 e i suoi problemi
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A Montecarlo non corre solo la F1, ma anche la GP2 e la GP3; ecco un diario con ricette direttamente dal Principato
28 maggio 2016

Non c’è solo la F.1 a occupare le risorse del personale che lavora nel circus iridato, ad esempio ci sono anche i ragazzi della GP2 e GP3, a Montecarlo, per esempio, stiamo parlando di circa 2000 coperti da soddisfare in 4 giorni. Come funziona il lavoro di questa gente? Appena arrivati in circuito ci occupiamo del set-up Hospitality, ovvero, letteralmente, della costruzione della struttura.

Ma non a Montecarlo, da queste parti è diverso; è un circuito cittadino, e la locations del paddock si trova al "parking du pecheur" ricavato su una costruzione in cima agli scogli che fanno da fondamenta al museo oceanografico. Questo splendido palazzo, dal nostro punto di vista ha un vantaggio, semplifica l'allestimento dell'Hospitality evitando il montaggio dell'intera struttura che è in prefabbricato. Infatti nelle prime sere della settimana riusciamo a goderci qualche passeggiata nel centro o sul lungo mare. Cose che non accadono da altre parti dove si resta bloccati in pista.

Può capitare, infatti, di trovarsi ad una rotonda circondati da Bentley, Lamborghini, Ferrari ecc. O da donne stupende, ristoranti hotel da favola e yacht da capogiro.

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Passeggiando per il circuito si possono vedere personalità note quali: Will Smith, Paris Hilton, Angelina Jolie, Brad Pit, Sasha Grey, Leonardo Di Caprio. Essere qui è molto emozionante; il mare, le barche, i gabbiani, le super car, sembra di vivere in una altra realtà, un film, per qualche momento della settimana. Però siamo qui per lavorare e la poesia svanisce presto. Mentre per la F.1 ci sono tutte le attenzioni, per la GP2 e le gare minori ci sono più disagi e maggiori sofferenze. Ad esempio, nella ospitalità GP2 c’è un inconveniente rappresentato dalla presenza di gabbiani e piccioni che si avventano su qualsiasi cosa commestibile. Quindi appena metti qualcosa nel piatto, sei sicuro che arriva un gabbiano e te lo porta via, lo stesso per il buffet… Un disastro totale, possiamo comunque ribadire che non sono mai finiti in forno o in padella.

Cuciniamo vista mare e con i team a meno di 2 metri. vai a prendere una cassetta di fragole e ti trovi tra i meccanici che fanno le prove per i pit-stop. Ti serve una cosa in frigorifero e ci trovi un musetto della GP2 appoggiato sopra. Durante la giornata, mentre lavoriamo, cerchiamo di fare in modo che i profumi che escono dalla cucina sconfiggano i fumi della benzina. Qui si socializza subito coi ragazzi dei vari team per un saluto, un caffè, un panino o solo per fare due chiacchiere. L'ambiente è sereno, e questo ci fa lavorare con il sorriso. In fondo non siamo stressati come la F.1 ma si diventa matti per altri motivi. Nel nostro buffet cerchiamo di proporre un'ampia offerta. Una intera vetrina di verdure fresche e cotte, una scelta di antipasti, primi, secondi, desserts, gli evergreen come la mozzarella di bufala D.O.P e la fantastica pizza del nostro pizzaiolo Alì. Ma visto che parliamo di Montecarlo, e magari avete tempo da perdere, ecco una proposta culinaria dei nostri chef.

Stocafi del Principato

Ingredienti per 4 persone:

1,5 Kg di Stoccafisso bagnato

8 cucchiai di olio di oliva

1 cipolla (da tagliare finemente)

.1 peperone verde (da tagliare a striscioline)

.4 pomodori (tagliati a dadini)

.4 spicchi d’aglio (da tagliare finemente)

.Peperoncino piccante (quantità a piacere)

.1 bicchiere di vino bianco

.1 foglia di alloro

.1 cucchiaio di prezzemolo tritato

.1 cucchiaio di capperi salati (e ben lavati)

.½ cucchiaino di timo

.30 olive nere

.Sale grosso

.Pepe nero

Lavare lo stoccafisso (già bagnato in precedenza), asciugarlo e tagliarlo in pezzi di ca. 3 cm.

Adagiare i pezzetti in una padella antiaderente preriscaldata con dell’olio di oliva (ca. 4 cucchiai) fino a farli dorare.

In un’altra padella far rosolare la cipolla sminuzzata, l’aglio e il peperoncino. Dopo ca. 5 minuti di cottura, aggiungere il vino bianco. Non appena il vino inizierà a sfumare, aggiungere il pomodoro. A fuoco lento, continuare a cuocere integrando la padella con lo stoccafisso, il sale e le erbe.

Coprire la casseruola con un coperchio e cuocere moderatamente per ca. 45 minuti.

Aggiungere quindi il peperone, le olive e i capperi e cuocere lentamente per altri 15 minuti.

Durante la cottura la casseruola deve rimanere sempre liquida, nel caso inizi ad asciugarsi, aggiungere dell’acqua durante la cottura.

Impiattare, aggiungere del pepe nero e due granelli di sale grosso.

Decorare con una fetta di pane tostato.

 

Barbagiuan du Monaco

500 grammi di Farina

200 millilitri di Acqua

1 pizzico di Sale

300 grammi di Bietole, lessate

4 uova

100 grammi riso lessato

1 cipolla

50 grammi di Bresaola

200 grammi di Porri

200 grammi di Parmigiano Reggiano

40 grammi di Alici o Acciughe sott'olio

50 millilitri di Olio di oliva per frittura

1 pizzico di Pepe bianco

Preparare la pasta lavorando insieme la farina, l'acqua, 10 ml d'olio e il sale.

Sbollentare le bietole, scolarle e tritarle finemente. Rosolare la cipolla e il porro tagliati finemente, aggiungendo poi i filetti d'acciuga e, per ultime, le bietole. Lasciare cuocere lentamente fino a che l'acqua non sarà evaporata. Togliere dal fuoco e unire le uova sbattute, il riso cotto, la bresaola tagliata a tocchetti, il Parmigiano e un filo d'olio.

Stendere la pasta e dividerla in strisce di circa quindici centimetri di larghezza. Ripartire il farcito in piccoli mucchietti corrispondenti a due cucchiai e adagiarli sulle strisce di pasta. Ripiegare la pasta su se stessa e poi tagliarla a forma di semiluna.

Friggere in olio d'oliva bollente, fino alla doratura della pasta.

Christian Staurenghi

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