Formula 1: ecco i risultati sull'esame dell' incidente di Jules Bianchi

Formula 1: ecco i risultati sull'esame dell' incidente di Jules Bianchi
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Le conclusioni dell'Accident Pannel sull'incidente del pilota della Marussia al Gran Premio del Giappone parlano chiaro: la Safety car non era necessaria, i commissari hanno operato correttamente, ma Bianchi non ha rallentato!
4 dicembre 2014

Cinque ottobre 2014. Quarantaduesimo giro del Gran Premio del Giappone. Adrian Sutil Sauber perde il controllo della propria vettura alla curva numero sette. Interviene una gru per la rimozione della autovettura. Il tempo di percorrere un giro per gli avversari ed ecco che anche il pilota francese Bianchi esce di pista e si schianta sotto al mezzo di soccorso, riportando gravissime ferite alla testa. In quel momento le condizioni meteo stavano peggiorando e le doppie bandiere gialle sventolavano sotto la pioggia battente che rendeva la pista particolarmente insidiosa.


Il Consiglio Mondiale della Fia Motorsport, subito dopo l'avvenimento, ha aperto un'inchiesta, nominando una commissione di dieci tecnici. Il risultato è un rapporto di quasi 400 pagine
Cosa emerge chiaramente? L'incidente non è imputabile a una sola causa, ma a una concatenazione di avvenimenti, undici per la precisione.

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Al momento della perdita di controllo il pilota francese stava azionando sia il freno sia l'acceleratore

Undici fattori hanno causato l'incidente di Bianchi

I tecnici della commissione ispettiva hanno individuato undici concause dell'incidente occorso al pilota della Marussia. Riassumendole. Innanzitutto sulla curva (in discesa nda) dell'incidente, la traiettoria semi-asciutta era ridotta, a causa dello scorrere dell'acqua. Tra la curva sette e otto, erano esposte le doppie bandiere gialle. Bianchi, nonostante questo, non sembra aver rallentato a sufficienza. Le operazioni di recupero della vettura di Sutil sono state in linea con quelle fatte nei 384 incidenti avvenuti negli ultimi otto anni di Mondiale. Per tanto non vi era alcuna ragione apparente, sempre secondo gli esperti, di dover utilizzare la Safety Car.

 

Inoltre Bianchi ha perso il controllo in un punto leggermente precedente a quello del pilota della Sauber, tanto da finire sulla barriera di protezione “a monte” di Sutil, dove purtroppo era stazionata la gru. Come si evince chiaramente dagli atti poi, al momento della perdita di controllo a quella di impatto, il pilota francese stava azionando con i piedi, sia il comando del gas sia quello del freno. In suo soccorso, sarebbe dovuto intervenire l'algoritmo FailSafe, preposto alla spegnimento del motore, inibito però in questo caso dal controllo di coppia del sistema Brake-by-wire. Questo potrebbe aver influenzato la velocità finale di impatto, anche se i tecnici non sono stati in grado di quantificare il dato. Ma non sembra essere finita qui, perché è emerso che il BBW utilizzato sulla vettura dello sfortunato pilota, fosse incompatibile con i moduli di emergenza.

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Bianchi ha urtato violentemente la gru intervenuta per rimuovere la vettura di Sutil

 

Per quanto riguarda il pilota, il casco ha colpito la parte sporgente della gru e l'angolazione è stata tale da provocare una massiccia decelerazione del capo con una accelerazione angolare. Ma veniamo al dopo incidente: le procedure di soccorso sono state eseguite correttamente e la sopravvivenza del pilota, sempre secondo i tecnici, ne è testimonianza.

 

Per concludere la commissione ha anche affermato con certezza che un cockpit chiuso o delle gomme a protezione della gru, non avrebbero ridotto la gravità dell'urto: le forze coinvolte con una vettura di 700 kg lanciata a quasi 130 km/h contro un oggetto fermo del peso di 6500 kg sono infatti altissime. Un vettura da F1 non ha una superficie sufficiente per resistere e assorbire l'energia sprigionata da un impatto simile.

Ecco le raccomandazioni per perfezionare il regolamento

All'elaborato peritale dei tecnici, sono seguite una serie di osservazioni/raccomandazioni atte a migliorare la sicurezza in tutte le gare di automobilismo, ovvero: nuova procedura per le doppie bandiere gialle, limitazione della velocità nella porzione della pista sulla quale verranno esposte le bandiere, revisione dei software e misure di sicurezza, rivalutazione sistemi drenaggio strade accesso laterali, limite di quattro ore prima del crepuscolo per lo svolgimento dell'evento, revisione del calendario per evitare che le gare si svolgano nella stagione delle piogge.

 

 

Maurizio Vettor

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