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La Ferrari di oggi ha due facce: quella vincente di Charles Leclerc, sugli scudi a Spa e a Monza, e quella cupa di Sebastian Vettel, a secco di successi da più di un anno. Il quattro volte campione del mondo, alla vigilia del Gran Premio di Singapore di Formula 1, si è aperto in una lunga intervista concessa a Daniele Sparisci del Corriere della Sera, nella quale smentisce categoricamente le voci che lo vedrebbero in procinto di dare l'addio alla Ferrari.
«Davvero non so da dove escano questi voci. Credo nascano da una mia battuta sulle regole 2021. A marzo, in Bahrein, ho detto: “Se dovessero cambiare in modo insensato potrei mollare”. Era una battuta, l’hanno trasformata in un romanzo», spiega Vettel. La sua posizione è chiarissima, quanto i suoi obiettivi: «Ho un contratto per il 2020. Non c’è neanche bisogno di parlarne. Non vedo motivi per lasciare. Amo correre e non ho ancora raggiunto il mio traguardo: vincere con la Ferrari. Dopo non so che cosa succederà». Vettel ha già vinto 13 GP con la Rossa, «Ma non il Mondiale, e lo voglio».
Vettel guarda al futuro, ma anche al passato. A domanda su quale sia stata la miglior vettura guidata nei suoi anni in Ferrari risponde senza esitazioni: si tratta della SF70H del 2017. «Era la migliore in griglia per tanti aspetti. Ma aveva un deficit di potenza rispetto alla Mercedes. Andava molto forte ovunque, soprattutto sulle piste dove serviva più carico. Con un po’ di cavalli in più avremmo potuto fare la differenza. Se quella macchina avesse avuto il motore attuale non ci sarebbe stata storia».
Ma la storia non si fa con i se e con i ma, e la situazione attuale di Vettel racconta di forti difficoltà e di sbagli. Questo è un periodo, spiega Vettel, «Non semplice ma neanche così disastroso, vedo troppi pessimisti in giro. A Monza ho sbagliato e sono il primo ad averlo ammesso. Gli errori capitano, non sto vivendo una stagione facile ma non la considero la peggiore». In ogni caso, Vettel non si arrende, e vuole ancora vincere quel titolo con la Ferrari che gli sfugge da cinque stagioni: «Se sono qui è perché ci credo».
Vettel spende anche parole di stima per il suo grande rivale, Lewis Hamilton, i cui successi non devono essere sminuiti dal fatto che siano stati colti con la monoposto più performante del lotto. «Sicuramente la Mercedes ha avuto la macchina migliore e ci sono tanti bravi piloti. Ma Lewis più di tutti ha meritato di essere su quella macchina. Ha vinto meritamente, solo Rosberg una volta lo ha battuto», spiega Vettel, che aggiunge: «La fortuna te la costruisci». Quanto al futuro dopo la F1, Vettel risponde. «Non lo so. Ora penso a correre e a vincere».