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La notizia ha del clamoroso, ma per certi versi non arriva inaspettata. Dopo due gare sotto le attese – e soprattutto con un 2017 già definito – Daniil Kvyat è costretto a cedere il proprio sedile in Red Bull. Il pilota russo è stato, di fatto, estromesso dal giovane e promettente Max Verstappen, il quale è passato dall'essere un debuttante di lusso ad una realtà affermata.
Gli errori commessi da Kvyat in Cina – dove, ad onor del vero, il pilota ne esce solamente con un “concorso di colpa” da dividere con Sebastian Vettel – e sopratutto a Sochi, la cui vittima sacrificale è stata il quattro volte iridato della Ferrari, non sono minimamente passati inosservati. Sono sintomo di un ragazzo che sa di essere veloce, ma che corre il rischio di vedere la propria carriera ridimensionata a soli 22 anni in virtù di un diciottenne che corre con le stigmate del predestinato.
Per Verstappen si tratta, invece, della prova del nove. L'unico minorenne della storia a gareggiare in Formula 1 ancora privo della patente di guida avrà, una volta di più, gli occhi puntati addosso a Barcellona. Il talento di cui è dotato l'olandese è cristallino, a detta della totalità degli addetti ai lavori. La decisione del management Red Bull – Horner e Marko – era nell'aria, e anticipa lo scenario 2017, con Max che sarebbe stato ugualmente catapultato in prima squadra al fianco di Ricciardo.
Non ci resta che aspettare il prossimo week-end, quando il Circus arriverà al Montmelò.