Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Budapest - Durante la conferenza stampa fra team manager e giornalisti, indetta dalla FIA, ci sono stati momenti di tensione quando un tedesco ha ripetutamente chiesto a Chris Horner se fosse giusto andare a correre in posti come Azerbaijan o simili, fino al punto da provocare la reazione stizzita del manager inglese.
Non contento di aver mandato a quel paese uno che stava facendo il proprio lavoro, fare domande, anche scomode e magari insistenti, ci si è aggiunto Eric Boullier, team manager McLaren, che ha detto ad alcuni giornalisti che FIA dovrebbe allontanare dal paddock, vietando per sempre l’ingresso, ai giornalisti che fanno domande scomode ai manager!
Già ora, per avere un pass, bisogna seguire una trafila impressionante, dimostrare questo e quello, firmare sette pagine di clausole prima che venga rilasciato e una volta rilasciato sottostare alle regole imposte (e fin qui ci sta visto che per le Olimpiadi, ad esempio, ci sono vincoli anche più stretti), ora ci si mette Boullier.
Quindi non solo difficoltà ad accedere, non solo difficoltà a trovare lavoro visto che la F.1 non tira come prima e molti hanno smesso o cambiato lavoro (se lo han trovato), adesso ci si mette anche la richiesta di censura. Se vogliono domande e risposte confezionate, la strada è quella giusta e visto il tonfo di interesse degli ultimi anni, forse qualcuno dovrebbe chiedersi se è servito l’aver ristretto le maglie in passato e ora si pretende che non solo si debba sottostare, ma limitare pure la libertà di espressione.
Certo, alcuni colleghi sono imbarazzanti, alcuni non sanno nemmeno di cosa parlano e sparano sciocchezze a ripetizione, ma se per una cavolata di un giornalista deve scattare la censura, per tutte le cavolate fatte dai team manager (dalle regole, alle scelte tecniche e politiche) possiamo chiedere anche noi il divieto di accesso perenne ai box o la libertà di censura è solo riservata a chi non vuole rispondere alle domande (anche sciocche)?