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Dopo le incessanti indiscrezioni delle ultime ore, è arrivata l'ufficialità: Fernando Alonso tornerà in Renault nella stagione 2021 di Formula 1. L'asturiano è stato scelto dalla Losanga per sostituire Daniel Ricciardo, che a fine anno si muoverà in direzione McLaren. Si tratta dell'ultima scossa di assestamento in ordine di tempo dopo l'annuncio del divorzio tra Sebastian Vettel e la Ferrari: e che scossa. Alonso, 39 anni il prossimo 29 luglio, farà così il suo ritorno ufficiale nel Circus alla soglia dei 40 anni: l'accordo siglato dal due volte campione del mondo di F1 con la scuderia di Enstone è della durata di due anni.
Alonso torna a casa: lo spagnolo colse proprio con la Renault i suoi due titoli, nel 2005 e nel 2006. Ma Alonso fece ritorno in seno alla Losanga pochi anni dopo, in seguito alla fallimentare esperienza in McLaren, condita dalle acredini con l'allora rookie Hamilton: la Renault non era però più la scuderia competitiva di un tempo, e Alonso la abbandonò nuovamente per la grande occasione della carriera, il passaggio in Ferrari. Poi un nuovo ritorno, in McLaren, riponendo grande fiducia nel progetto condiviso con Honda. Un'altra storia d'amore naufragata malissimo, grazie ai mastodontici problemi di affidabilità delle fragili power unit nipponiche, che cozzavano non poco con la filosofia extra small delle monoposto di casa McLaren. A fine 2018, il ritiro dalla F1, con la splendida passerella ad Abu Dhabi, affiancato da Hamilton e Vettel.
Ma Alonso aveva ancora un conto in sospeso con la F1, nonostante avesse trovato spazio altrove, mostrando la sua natura di pilota eclettico vincendo a Le Mans con Toyota, ma anche e soprattutto mettendosi alla prova alla Dakar, riuscendo a portare a termine l'edizione 2020 in Arabia Saudita in coppia con un co-équipier d'eccezione, Marc Coma. La ricerca della Triple Crown - gli manca solo la vittoria ad Indianapolis - non deve essere sembrata abbastanza stimolante ad Alonso, che ha così deciso di vivere una terza giovinezza in Renault a 40 anni, accanto al talento francese Esteban Ocon, su cui la Losanga punta con decisione per il futuro.
In molti storceranno il naso, visto che Alonso è un pilota dalla personalità complessa, sicuramente non facile da gestire. E allora, perché dargli una possibiltà? Perché Alonso, a dispetto della sua età, ha ancora grinta e competitività da vendere, oltre ad una forma immacolata, sia dal punto di vista fisico che mentale: a dimostrarlo è la naturalezza che ha mostrato nell'adattarsi a categorie diverse. E per la Renault Alonso rappresenta un viatico di visibilità importante, non solo sul mercato spagnolo, ma a livello mondiale: per questo la Losanga, nonostante le difficoltà economiche del post-COVID, ha deciso di investire su di lui.
Questo in attesa che la Renault possa sfruttare i giovani del suo vivaio: Cyril Abiteboul tempo fa aveva detto che la Losanga non si era dimenticata di loro, e la scelta di Alonso non è incompatibile con questa posizione. Questo perché le punte di diamante del programma, il cinese Guanyu Zhou e il danese Christian Lundgaard, non hanno ancora la superlicenza. Il primo potrebbe ottenerla già a fine 2020, se facesse bene in Formula 2, ma aspettare il termine della stagione per prendere una decisione sarebbe stato un rischio eccessivo. E allora, in attesa di impiegare Zhou, assai strategico vista la sua provenienza, si punta sull'usato sicuro. E usato di lusso, diremmo.