Formula 1: tutti i retroscena dell’addio di Daniel Ricciardo e del ritorno di Liam Lawson in RB

Formula 1: tutti i retroscena dell’addio di Daniel Ricciardo e del ritorno di Liam Lawson in RB
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Le tempistiche, il test di Liam Lawson a Monza, gli scenari per il 2025: ecco tutti i retroscena dell'avvicendamento tra Daniel Ricciardo e il neozelandese in RB, ora ufficiale
27 settembre 2024

Le sue lacrime dopo il GP di Singapore lo avevano già fatto chiaramente capire, ma ora è ufficiale: Daniel Ricciardo ha concluso la sua avventura in F1 con la RB. Dal GP di Austin, dopo la fine della lunga pausa autunnale, a sostituirlo sarà Liam Lawson, che l’aveva già rimpiazzato in corsa nel 2023 dopo l’incidente a Zandvoort. Se il motivo di questa scelta – le prestazioni non all’altezza dell’australiano – non è un mistero, ci sono invece tanti punti da chiarire sui modi e i tempi con cui questa decisione è stata presa.

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A fare chiarezza ha pensato una delle parti in causa, Lawson, in un’intervista esclusiva rilasciata a una radio neozelandese dopo l’annuncio. “Lo sapevo da circa due settimane – ha raccontato – ma finché non è arrivata la conferma ufficiale non mi sembrava vero, e comunque non avrei potuto raccontarlo a nessuno”. Anche perché, ci permettiamo di aggiungere, se Lawson ne aveva la certezza, non si può dire lo stesso di Ricciardo. Quali possano essere state le tempistiche della comunicazione a Daniel da parte della famiglia Red Bull si può evincere dalle sue parole a Singapore.

Anche se le avvisaglie di un potenziale avvicendamento in corsa c’erano ben prima che si concretizzasse, Ricciardo nel giovedì di Singapore aveva spiegato di essere consapevole che le cose sarebbero cambiate nel 2025. E, soprattutto, aveva aggiunto di non essere sicuro di terminare la stagione 2024, ma che si aspettava di farlo fino a comunicazione contraria. Che, evidentemente, non era ancora arrivata. Quando la fatidica conversazione abbia avuto luogo, non possiamo saperlo con certezza. Ma sicuramente è successo prima di domenica, visto che Daniel ha faticato a portare a termine le interviste alla media pen, commosso fino alle lacrime com’era.

Mentre Ricciardo stava vivendo il weekend più difficile della carriera, Lawson, presente nel box RB a Singapore, si è ritrovato in una situazione scomoda. “Non mi sono goduto il fine settimana. Sapevamo tutti cosa sarebbe successo, e Daniel è sempre stato molto gentile con me in tanti modi”. “Non mi sono mai sentito in competizione con lui – spiega – non ha mai avuto questo atteggiamento con me. Però devo cogliere questa occasione – di cui sono molto grato - a piene mani”. Lo stesso Ricciardo, peraltro, è di questo avviso: “Mi ha detto di sfruttarla al massimo”.

Nutro grande rispetto per il modo in cui ha gestito questa situazione, non riesco nemmeno a immaginarmi come possa essersi sentito – riflette l’empatico Lawson -. Lo scorso anno mi trovai in circostanze simili, ma lui è molto più famoso di me ed è stato bombardato di domande sul suo futuro. È stato bravissimo a svicolarle”. Ma come si è arrivati a questo impasse? Tanto per cominciare, l’attuale contratto di Lawson vanta una clausola che l’avrebbe reso libero di fare altre scelte dopo la fine di settembre.

Viste le prestazioni di Ricciardo e la scadenza che si avvicinava, un paio di mesi fa in casa Red Bull si era deciso di far scendere in pista Lawson a Monza con un’Alpha Tauri vecchia di due anni per valutare attentamente l’ipotesi di effettuare una sostituzione in corsa, come era già successo nel 2023 per via dell’infortunio di Ricciardo. Le prestazioni di Lawson in questa circostanza devono aver indotto i vertici della Red Bull a rimetterlo in gioco dopo un lungo periodo in panchina. Ma in fondo anche questo sarà un test, forse per un 2025 ancora più in grande.

Nonostante la conferma fino al termine del 2024 – e il contratto in scadenza a fine 2026, soprattutto – Sergio Perez non sta convincendo. E la crescita delle scuderie concorrenti della Red Bull imporrà ai vertici di Milton Keynes delle riflessioni su un secondo pilota che non sta dando il giusto contributo in ottica costruttori. Se dovesse fare bene in RB, battendo di slancio Yuki Tsunoda, ormai termine di paragone per le potenzialità dei piloti di casa Red Bull, Lawson potrebbe persino occupare il sedile di Perez il prossimo anno.

D’altronde, l’indiziato numero uno è proprio lui. Non era così all’inizio dell’anno, quando la suggestione più forte era quella di un ritorno di Ricciardo all’ovile. Ma le sue prestazioni, troppo altalenanti, non giustificavano una chance in Red Bull, né tantomeno il sedile in RB. Tsunoda, cresciuto moltissimo negli ultimi anni, si era detto pronto alla promozione in Red Bull nella nostra intervista esclusiva, ma – forse per motivi caratteriali – non sembra rientrare nei piani della scuderia di Milton Keynes. Che, viene da pensare, dovrà lavorare attentamente sul fronte piloti a medio termine, perché in una situazione in continuo divenire non è detto che la punta di diamante Max Verstappen resti a guardare…

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