Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Timo Glock dice la sua sull'accordo privato raggiunto dalla Ferrari con la FIA in merito alla power unit della scorsa stagione. «Chi non rispetta le regole della categoria e le manipola in modo consapevole dovrebbe essere estromesso dalla corsa e squalificato; a mioo avviso non ci sono altre opzioni», ha dichiarato l'ex pilota di Formula 1 a ran.de. Glock, sicuramente ricordato dai tifosi della Rossa per il suo poco felice, quanto involontario, ruolo nella debacle mondiale di Felipe Massa ad Interlagos nel 2008, rincara la dose, puntando il dito contro Mattia Binotto: «Il responsabile del team dovrebbe andarsene, perché era al corrente di quello che stava succedendo».
Glock, commentatore della F1 per la televisione tedesca e quindi frequentatore del paddock, ricorda come le voci sulla Ferrari serpeggiassero già lo scorso anno. «Gli altri team - spiega Glock - avevano chiesto dei chiarimenti sulla power unit, e la Ferrari era improvvisamente diventata più lenta. Max Verstappen, inoltre, aveva denunciato pubblicamente l'imbroglio e nell'ultima corsa, ad Abu Dhabi, ci furono dei problemi con la benzina sulla monoposto di Leclerc. Per la FIA non è stato ideale che le indagini si siano protratte per così tanto tempo e che siano state rese note a poco tempo dall'inizio della stagione».
I sette team firmatori del comunicato contro la FIA e la Ferrari si aspettavano una squalifica della casa di Maranello, che avrebbe portato loro dei benefici economici importanti. Come ricorda il nostro inviato F1, Paolo Ciccarone, la Ferrari per la stagione 2019 ha ricevuto non solo 90 milioni di dollari per la posizione nella classifica costruttori, ma anche un bonus per la sua qualifica di team storico. Il totale, stimato in 200 milioni da fonti inglesi, sarebbe stato diviso tra le squadre rimanenti, Mercedes esclusa. Un bottino importante soprattutto per le scuderie più piccole e dotate di buget inferiori.